I fratelli Karamazov: differenze tra le versioni

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*Io vago e non so se sono precipitato nel fetore e nella vergogna o nella luce e nella gioia. Ecco dov'è la sventura poiché tutto nel mondo è un mistero! E quando mi avveniva di sprofondare nella più sordida depravazione [...] leggevo allora questi versi su Cerere. Riuscivano forse a redimermi? Mai! Perché io sono un Karamàzov. Perché, se precipito in un abisso, è a capofitto, con la testa in giù e i piedi in su, e sono anzi contento di esservi caduto in modo così degradante: lo considero bello. E proprio quando sono al fondo della vergogna, innalzo allora un inno. Che sia pure maledetto, vile, meschino purché possa baciare anch'io l'orlo della tunica in cui si avvolge il mio Dio. (Dimítrij: cap. III, 1994, p. 153)
*In tutti noi Karamàzov e anche in te, angelo, vive quell'insetto e scatena tempeste nel tuo sangue. (Dimítrij: cap. III, 1994, p. 154)
*Quel che alla [[cuore e cervello|mente]] pare una vergogna, per il [[cuore e cervello|cuore]] non è che bellezza. (Dimítrij: cap. III, 1994, p. 154)
*È il [[diavolo]] a lottare con Dio, e il loro campo di battaglia è il cuore degli uomini. (Dimítrij: cap. III, 1994, p. 154)
*Ivàn sa tutto. L'ha saputo prima di te. Ma Ivàn è una tomba. (Mítja: cap. IV, 1994, p. 157)