Matthieu Ricard: differenze tra le versioni

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*La [[benevolenza]] non è qualcosa da distribuire con parsimonia come se fosse una torta al cioccolato. È un modo di essere, un atteggiamento, l'intenzione di far del bene a tutti quelli che entrano nella sfera della nostra attenzione e di porre rimedio alla loro sofferenza. Amando ''anche'' gli animali non amiamo ''meno'' gli uomini, anzi in realtà li amiamo ''meglio'', perché in tal modo la benevolenza aumenta in ampiezza e qualità. (p. 111)
*L'impegno per risparmiare agli animali immense sofferenze non diminuisce affatto la mia determinazione a rimediare alle miserie umane. La sofferenza inutile va combattuta ovunque e di qualsiasi genere sia. È una lotta che va combattuta su tutti i fronti, e ciò è decisamente possibile.<br />Siamo abituati a presupporre che il bene degli uomini sia per sua stessa definizione in competizione con quello degli animali. Eppure, il fatto di includere la sorte di altre specie tra le nostre preoccupazioni non è per nulla incompatibile con la determinazione a fare del nostro meglio per rimediare ai problemi umani. La lotta contro la crudeltà verso gli animali procede nella stessa direzione della lotta contro la tortura degli esseri umani. (p. 112)
*I [[pesce|pesci]] sono gli ultimi tra i «senza voce». Non strillano come i maiali quando vengono sgozzati, sono privi di quelle espressioni facciali che potrebbero rivelarci le loro sensazioni e farci commuovere quando li strappiamo all'acqua e li osserviamo «annegare» nell'aria, proprio come potrebbe capitare a noi in acqua. Tuttavia, se osserviamo con attenzione un pesce agonizzante, i suoi sforzi disperati per respirare, gli occhi sbigottiti e i suoi ultimi sussulti la dicono lunga sui tormenti che sta subendo. (p. 118)
*Numerose specie manifestano anche la contrizione. Ciò è particolarmente evidente negli [[elefante|elefanti]]: quando uno di loro è sul punto di morire, i suoi consimili gli si stringono tutt'intorno, provano a farlo rialzare, talvolta tentano persino di nutrirlo. Quando poi constatano che è morto, cercano dei rami che appoggiano sul suo corpo e tutt'intorno, talvolta fino a ricoprirlo completamente. (p. 120)
 
==Bibliografia==