Marco Malvaldi: differenze tra le versioni

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*I pensieri deprimenti, si sa, magari fanno il giro largo, ma non perdono mai la strada di casa. Basta un minimo appiglio, un collegamento apparentemente ridicolo, e loro si ripresentano, ancorandosi al fondale del tuo cervello come una nave: magari fluttuanti come posizione, ma impossibili da mandar via. (p. 87)
*Ogni cosa ti può far [[Risata e pianto|ridere o piangere]], dipende se ti riguarda o meno. (p. 106)
 
==''L'infinito tra parentesi''==
 
===[[Incipit]]===
Nel 1960 Alexander Calandra, prima assistente di Enrico Fermi e poi professore di fisica alla Washington University, venne chiamato da un collega a dare un parere su un esame di fisica che consisteva in un singolo quesito. Il docente avrebbe voluto dare un bello zero allo studente, che invece sosteneva di aver risposto correttamente alla domanda, ritenendo quindi di meritarsi il massimo dei voti. (p. 7)
 
===Citazioni===
*La memoria a lungo termine funziona in modo diverso da quella a breve termine. Quest'ultima aumenta il traffico di collegamenti già esistenti: rilasciamo cioè una maggiore quantità di neurotrasmettitori nelle sinapsi, i collegamenti tra i neuroni, che già possediamo. La memoria a breve termine, in altre parole, è liquida: è come pompare acqua in un tubo. Se pompiamo più acqua, il liquido ci mette più tempo a passare attraverso la rete idrica di casa nostra.<br/>La memoria a lungo termine, invece, ''aumenta il numero di sinapsi'' fra due neuroni già collegati. Costruisce nuovi canali, nuovi tubi solidi, che rimarranno lì per parecchio tempo. Per costruire questi canali, ovviamente, il cervello ha bisogno di proteine, che sono i mattoncini Lego del nostro corpo: e le proteine adatte vengono sintetizzate dal nostro sistema nervoso solo in seguito a emozioni. Più forte è l'emozione, più proteine sintetizziamo, e più canali siamo in grado di costruire. (p. 20)
*La poesia e la fisica sono due strumenti che il nostro cervello ha a disposizione per capire il mondo; condividono la capacità di creare per induzione, automagicamente, analogie tra oggetti astratti che sembrano apparentemente scollegati.<br/>L'atteggiamento di chi dice che la poesia e la fisica sono due cose diverse non è molto lontano da quello di chi userebbe due pentole diverse per bollire l'acqua dei fusilli e quella dei maccheroni. E l'atteggiamento di chi si rifiuta di usare le emozioni per imparare e ricordare è simile a quello di chi sostiene che tutto quello che si può fare con un tubo può essere fatto anche con un secchio. (p. 21)
*L'ingegnere si ferma a quello che è possibile; lo scienziato, lo scienziato nell'animo anche se laureato in ingegneria, sposta il limite un po' più in là, a quello che è capace di immaginare. (p. 42)
*È raro trovare nella letteratura latina opere senza un modello di riferimento greco: il ''De rerum natura'' è una di queste. Ed è un miracolo vero e proprio, un'astronave proveniente da un'altra galassia che atterra su un pianeta vecchio e poco disposto alle novità. Un capolavoro di chiarezza espositiva e di maestria nella costruzione dei versi. Un libro che, riscoperto nel mondo moderno, ha avuto l'effetto di una scintilla in una polveriera. Un libro carico di idee nuove. Di tipo morale, certo: la ''religio'' è uno degli obiettivi contro cui il nostro si scaglia più violentemente, in versi indimenticabili, come quelli in cui ne mostra i lati più folli raccontando il sacrificio umano di Ifigenia, la figlia di Agamennone. Ma anche, e soprattutto, di idee ''scientifiche'', sul materiale invisibile di cui è costituito il nostro mondo e sul modo in cui si può interagire con esso. (p. 50)
*La scienza è l'arte di fare previsioni. Tutto il sapere scientifico nasce da regole trovate a partire da osservazioni sperimentali, da situazioni note e misurate. Se corretta, la regola ci dirà quello che succederà in situazioni analoghe mai sperimentate prima.<br/>A patto che la regola sia corretta. E che l'analogia regga.<br/>La capacità di fare analogie, di vedere similitudini e somiglianze, è necessaria per progredire. Senza, saremmo automi. Ma una similitudine, per quanto bella sia, e per quanto logica e affidabile appaia, non è scienza. Non lo è per un motivo semplice e scemo: potrebbe non essere vera. (pp. 78-79)
*Una parola, da sola, può avere tanti significati. Dipende tutto, quasi sempre, dal contesto in cui si trova. Anche la stessa, identica molecola, inserita in contesti diversi, può avere comportamenti e significati molto diversi; un po' come la parola «calcio», che sull'etichetta del latte probabilmente rinforza le ossa, mentre nella cronaca di un incontro di arti marziali di solito le distrugge. (p. 150)
*Ogni teoria scientifica può dirsi tale solo se ammette di essere falsificata. Ogni teoria scientifica che viene falsificata non è più una teoria scientifica. E non lo è da quel momento in poi.<br/>Da quel momento, è solo storia della scienza: una cosa diversa dalla scienza, ma necessaria a chi fa ricerca quanto la scienza stessa. Non si impara mai quanto dai propri errori, ma anche conoscere gli errori degli altri aiuta non poco. (p. 156)
*Paesaggi marini, natura esausta, colori tratteggiati e accennati, lampi di luce improvvisi, volti di donna che evocano memorie indefinite ma struggenti, muri che chiudono la vista, una sensazione di totale spaesamento che improvvisamente per un attimo si ricompone in un barlume di lucidità che sembra far capire tutto: ecco alcune delle infinite suggestioni che travolgono il lettore di ''Ossi di Seppia'', capolavoro assoluto della nostra poesia (chi la pensa diversamente dovrà vedersela con mia moglie) e opera prima di Eugenio Montale. (p. 176)
*Come definireste il disordine?<br/>A me, sinceramente, viene in mente un Malvaldi che vaga per casa, cercando disperato le chiavi dello studio, mentre dietro di lui la moglie recita paziente la Litania delle Chiavi Sperdute: «Nel bracciolo della macchina hai guardato? Ieri sei andato a giocare a ping pong, potresti averle lasciate nella borsa?».<br/>Dopodiché, mentre il Malvaldi è lì che infrange il secondo comandamento, si ode la dolce voce della consorte: «Trovate. Erano nella cassettiera».<br/>«Ci avevo guardato nella cassettiera.»<br/>«Erano nel secondo cassetto. Lo studio pensi di trovarlo? È sempre lì al solito posto, però se vuoi ti scrivo l'indirizzo sulla mano...» (p. 183)
*Il potere di ragionare su cose che non esistono è tipico degli esseri umani. Come ci dice Wisława Szymborska, siamo in grado di immaginarci cosa farebbe una cerva che non esiste se sentisse dei cacciatori che non esistono. C'è una definizione per questa facoltà – si chiama capacità di astrazione. Una capacità che si esercita e si sviluppa seguendo le traiettorie e le dinamiche di oggetti completamente virtuali, che non coinvolgono direttamente nessuno dei nostri cinque sensi. Oggetti che il nostro cervello crea sulla base di istruzioni ricevute. E tutti noi siamo in grado di trovare perfettamente logico che un cacciatore scritto dia la caccia a una cerva scritta, ora che sappiamo leggere.<br/>La nostra capacità di astrazione è la capacità di trasformare dei simboli privi di qualsiasi somiglianza apparente con un oggetto, nell'oggetto stesso. La parola cerva non ha la forma di una cerva, e come ci ricorda la poesia, anche la parola silenzio fruscia sulla carta. (pp. 225-226)
 
===[[Explicit]]===
Se c'è una cosa, una sola cosa, che vorrei che vi rimanesse di questo libro, è la seguente: il destino di tutte le nostre costruzioni, di tutti i nostri ragionamenti, di tutto il nostro studio è la corteccia cerebrale.<br/>Rifiutarci di usare il ragionamento matematico, la geometria, il numero significa costruire nel nostro cervello strutture ambigue, se non addirittura sbagliate.<br/>Rifiutarci di usare le emozioni significa costruire con lo sputo, invece che col cemento.<br/>Credere di poter fare a meno di uno di questi due elementi, a mio modesto avviso, sarebbe allo stesso tempo triste e cretino. (p. 235)
 
==''La battaglia navale''==
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*Marco Malvaldi, ''Il gioco delle tre carte'', Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma, 2012. ISBN 9771128609260
*Marco Malvaldi, ''Il telefono senza fili'', Sellerio, 2014. ISBN 9788838932281
*Marco Malvaldi, ''L'infinito tra parentesi'', Rizzoli, 2016. ISBN 9788817086950
*Marco Malvaldi, ''La battaglia navale'', Sellerio, 2016. ISBN 9788838934865
*Marco Malvaldi, ''La briscola in cinque'', Sellerio, 2007. ISBN 9788838922190