Geno Pampaloni: differenze tra le versioni

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*I cattolici gli rimproverano la mancanza di Dio e le punte anticlericali, i laici il suo riserbo costante e il sentimento dell'apocalisse. A me pare che [[George Orwell|Orwell]] sia scrittore da ricordare a lungo, e che nella parabola della sua vita abbia toccato molti punti di verità.<ref>Da ''Ritratto sentimentale di George Orwell'', ''Il Ponte'', VII, maggio 1951.</ref>
*{{NDR|Su [[Mario Praz]]}} La consuetudine con l'arte è il suo mestiere; il mestiere dell'arte il suo modello di espressione.<ref>Da ''Quando l'erudizione è anche sensualità'', ''Prospettive libri'', gennaio 1981, p. 11.</ref>
*La forza di [[Ignazio Silone]], anche in un'opera come ''L'avventura di un povero cristiano'', consiste nel modo originale e quasi misterioso con cui, da un quadro stilistico tradizionale e persino arcaico, erompe un'attualità morale che non dà scampo. (<ref>Citato in ''Qualche giudizio critico'', Ignazio Silone, ''L'avventura di un povero cristiano'', Oscar Mondadori, Milano, 2006, p. XVIII).</ref>
*{{NDR|Su [[Marino Moretti]]}} [...] ostinato e solitario, mite e tetragono, incapace di mercanteggiare i soccorsi mondani delle ideologie e delle retoriche.<ref>Da ''Marino Moretti'', ''Corriere della Sera'', 2 aprile 1968.</ref>
*{{NDR|Sulla [[strage dell'Heysel]]}} [...] quella finale fu giocata per ragioni di ordine pubblico, per pura convenzione. Il gioco doveva continuare perché c'erano già dei morti sugli spalti e interromperlo avrebbe significato una tragedia ben più grande. Ma la partita doveva essere invalidata e ripetuta. Accettare quella coppa è stata una grave mancanza di stile da parte di Agnelli, della squadra e dei suoi dirigenti.<ref>Citato in ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/09/06/zeffirelli-in-tribunale.html Zeffirelli in tribunale]'', ''la Repubblica'', 6 settembre 1991.</ref>
 
{{intestazione|di''Di qua o di là. ''consiglioConsiglio a Fini di leggere Primo Levi'', ''Corriere della seraSera'', 31 marzo 1994}}
*Ci sono scrittori nei quali la destra e la sinistra si intrecciano ambiguamente. L'intelligenza raffinata di [[Emilio Cecchi]], per esempio, era di sinistra mentre la sua personalità artistica, il suo gusto, i suoi impulsi erano conservatori. Anche [[Pietro Pancrazi]], crociano, antifascista, era però fedele a un'immagine dell'Italia e dell'uomo che appartenevano alla destra.
*{{NDR|[[Italo Calvino]]}} Come figura letteraria aveva un grande equilibrio e si apparentava agli scrittori di sinistra. Il libro suo più bello, ''Il barone rampante'', è però un libro di destra perché esalta gli istinti, la natura vista in chiave antropologica. D'altronde lo stesso amore di [[Italo Calvino]] per l'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] lo conferma. Poeta grandissimo, Ariosto non fu certo un precursore della sinistra.