Geno Pampaloni: differenze tra le versioni

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*{{NDR|[[Aldo Palazzeschi]]}} [...] egli è ontologicamente un conservatore.<ref>Citato in Marino Biondi, ''Fedele alla critica: Geno Pampaloni e la letteratura contemporanea'', Polistampa, Firenze, 2000, p. 64.</ref>
*Forse non eravamo felici, ma stranamente consapevoli che saremmo stati felici nella memoria – ma molto più tardi – di quella stessa non felicità. (da ''I giorni in fuga'', Garzanti 1994)
*I cattolici gli rimproverano la mancanza di Dio e le punte anticlericali, i laici il suo riserbo costante e il sentimento dell'apocalisse. A me pare che [[George Orwell|Orwell]] sia scrittore da ricordare a lungo, e che nella parabola della sua vita abbia toccato molti punti di verità. (da<ref>Da ''Ritratto sentimentale di George Orwell'', in ''Il Ponte'', VII, maggio 1951).</ref>
*{{NDR|Su [[Mario Praz]]}} La consuetudine con l'arte è il suo mestiere; il mestiere dell'arte il suo modello di espressione.<ref>Da ''Quando l'erudizione è anche sensualità'', ''Prospettive libri'', gennaio 1981, p. 11.</ref>
*La forza di [[Ignazio Silone]], anche in un'opera come ''L'avventura di un povero cristiano'', consiste nel modo originale e quasi misterioso con cui, da un quadro stilistico tradizionale e persino arcaico, erompe un'attualità morale che non dà scampo. (Citato in ''Qualche giudizio critico'', Ignazio Silone, ''L'avventura di un povero cristiano'', Oscar Mondadori, Milano, 2006, p. XVIII)