Matthieu Ricard: differenze tra le versioni

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*Il lavoro nei [[mattatoio|mattatoi]] è tra i più faticosi che esistano, fisicamente ed emotivamente. È stato riscontrato un alto tasso di incidenti sul lavoro e di problemi psicologici, tutti legati allo stress e agli sforzi per superare la naturale ripugnanza ad uccidere che caratterizza la maggior parte degli esseri umani. Sono molti gli ex impiegati e gli ex supervisori che soffrono di [[Disturbo post traumatico da stress|sindrome da stress post traumatico]]. (p. 96)
*Un documentario filmato da una squadra di investigatori svizzeri tramite telecamera nascosta mostra un gruppo di allevatori cinesi che afferra dei [[visone|visoni]] per le zampe posteriori, li fa volteggiare in aria e poi li sbatte violentemente al suolo, quindi li scuoia vivi e dopo averli privati di tutta la pelliccia, li ammucchia in una pila, di lato. Lo sguardo di quei poveri animali durante la lenta, silenziosa e immobile agonia è insopportabile per chiunque possieda almeno un briciolo di pietà. (p. 97)
*Voler conciliare compassione verso gli animali e dieta carnivora è un po' come voler far passare nello stesso tubo acqua calda e acqua fredda. (p. 101)
*Non sarebbe possibile proporre forme di allevamento non violento, in cui ci si limitasse a prendere il latte dalle mucche, la lana dalle pecore e le uova dalle galline, risparmiando loro la vita? In attesa di qualcosa di meglio, questo consentirebbe di avvicinare le posizioni dei ''welfaristi'', che mirano, attraverso varie riforme, a migliorare le condizioni degli animali utilizzati dall'uomo senza peraltro mettere radicalmente in discussione il sistema, e degli ''[[Abolizionismo (diritti degli animali)|abolizionisti]]'', che chiedono la soppressione di qualsiasi forma di strumentalizzazione degli animali. Per citare un esempio storico, i ''welfaristi'' parlavano di rendere la tratta degli schiavi più «umana». Dal canto loro gli abolizionisti, che all'epoca venivano considerati estremisti o pazzi, non hanno provato a cambiare in meglio la tratta degli schiavi, ma hanno lottato per abolirla e, fortunatamente, l'hanno avuta vinta. (p. 102)
 
==Bibliografia==
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[[Categoria:Monaci buddhisti francesi]]