Francis Scott Fitzgerald: differenze tra le versioni

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*Non chiamarmi [[moglie]]. Sono la tua amante. Moglie è una parola così brutta. La tua "amante fissa" è così tangibile e piacevole... (Gloria: 1987, p. 171)
*L'[[intelligenza]] è poco più di un doppio decimetro col quale vengono misurate le opere infinite delle circostanze. (1987, p. 250)
*Le cose diventano più dolci quando sono perdute. Lo so: perché una volta volevo qualcosa èe l'ho ottenuta. È stata la sola cosa che abbia mai voluto davvero, Dot.E quando l'ho ottenuta mi si è ridotta in polvere fra le mani. (Anthony: Mondadori, 2012, p. 277)
*E questo mi ha insegnato che non si può avere niente, non si può avere assolutamente niente. Perché il desiderio inganna.È come un raggio di sole che guizza qua e là in una stanza. Si ferma e illumina un oggetto insignificante, e noi poveri sciocchi cerchiamo di afferrarlo: ma quando lo afferriamo il sole si sposta su qualcos'altro e la parte insignificante resta, ma lo splendore che l'ha resa desiderabile è scomparso.. (Anthony: Mondadori, 2012, p. 278)
*C'era una certa benignità nell'[[ubriachezza]]: c'era quell'indescrivibile splendore che essa recava, simile ai ricordi di serate effimere e svanite. (1987, p. 378)
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*Non vi capita mai di aspettare il [[giorno]] più lungo dell'anno per poi non accorgervene? Io aspetto sempre il giorno più lungo e poi quando arriva non me ne accorgo. (p. 19-20)
*Ma in Gatsby c'era stato un cambiamento semplicemente sconcertante: splendeva, né più né meno: senza una parola né un gesto di trionfo, un benessere nuovo emanava da lui riempiendo la stanza.
* Avevo voglia di uscire a passeggio verso il parco nel crepuscolo tenero, ma ogni volta che cercavo di andarmene mi trovavo immischiato in qualche strana discussione stonata che mi inchiodava sulla seggiola come vi fossi legato con una corda. Eppure, alta sulla città, la fila delle nostre finestre gialle deve aver comunicato la sua parte di segreto umano allo spettatore casuale nella strada buia e mi parve di vederlo guardare in su incuriosito. Ero dentro e fuori, contemporaneamente affascinato e respinto dalla inesauribile varietà della vita. (p. 40)
* È sempre triste guardare con occhi nuovi le cose su cui hai già speso le tue capacità di adattamento.
* Sorrise con aria comprensiva, molto più che comprensiva. Era uno di quei sorrisi rari, dotati di un eterno incoraggiamento, che si incontrano quattro o cinque volte nella vita. Affrontava – o pareva affrontare – l'intero eterno mondo per un attimo, e poi si concentrava sulla persona a cui era rivolto con un pregiudizio irresistibile a suo favore. La capiva esattamente fin dove voleva essere capita, credeva in lei come a lei sarebbe piaciuto credere in se stessa, e la assicurava di aver ricevuto da lei esattamente l'impressione che sperava di produrre nelle condizioni migliori. Esattamente a questo punto svaniva, e io mi trovavo di fronte a un giovane elegante che aveva superato da poco la trentina e la cui ricercatezza nel parlare rasentava l'assurdo. (p. 52)
* Gli occhi grigi striati dal sole fissavano il vuoto, ma lei aveva deliberatamente preso le redini dei nostri rapporti e per un momento credetti di amarla. Ma sono molto lento a pensare e pieno di regole interiori che agiscono sui miei desideri. (p. 63)
* Era visibilmente passato attraverso due stadi e stava entrando in un terzo. Dopo l'imbarazzo e la gioia che non ragiona, era divorato dallo stupore per la presenza di lei. Era stato così a lungo pieno di quest'idea, l'aveva sognata in tutto il suo svolgimento e aspettata a denti stretti, per così dire, arrivando a un livello inconcepibile di intensità. Ora, per reazione, si stava scaricando come un orologio dalla molla troppo tesa. (p. 98)
* Perfino in quel pomeriggio dovevano esserci stati momenti in cui Daisy non era riuscita a stare all'altezza del sogno, non per sua colpa, ma a causa della vitalità colossale dell'illusione di lui che andava al di là di Daisy, di qualunque cosa. Gatsby vi si era gettato con passione creatrice, continuando ad accrescerla, ornandola di ogni piuma vivace che il vento gli sospingesse a portata di mano. Non c'è fuoco né gelo tale da sfidare ciò che un uomo può accumulare nel proprio cuore. (p. 102)
*È inevitabilmente sconfortante guardare attraverso nuovi occhi cose alle quali abbiamo già applicato la nostra visuale. (p. 126)
*Non si può ripetere il [[passato]]. (p. 133)