Europa: differenze tra le versioni

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Citazioni sull''''Europa'''.
 
==Citazioni==
*Al tempo di [[Martin Lutero|Lutero]] e di Calvino, l'Europa si faceva sterminare per stabilire se ci si salva con le opere e con la [[fede]], o solo con la fede. Ma oggi nessuno darebbe una goccia di sangue per tutti i dogmi vecchi e nuovi. ([[Augusto Guerriero]])
*{{NDR|Alla fine della guerra ispano-americana}} Ci rivolgiamo alle potenze del Vecchio Mondo. Noi non vi permetteremo mai più di conquistare nuovi territori nell'emisfero occidentale. Inoltre, ci prendiamo [[Porto Rico]] e ci riserviamo il diritto di prendere anche Haiti, il Brasile, Cuba o qualsiasi altra colonia del Nord e Sud America qualora in futuro lo riterremo necessario. ([[Horace Chilton]])
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*L'Europa non è solo greca, né solo ebraica, e nemmeno greco-ebraica. È altrettanto decisamente romana. "Atene e Gerusalemme", certo, ma anche Roma. ([[Rémi Brague]])
*L'Europa non è stata una cultura più criminosa di altre, anche se ha commesso più crimini. ([[Rémi Brague]])
*L'Europa non ha bisogno di burocrazia, ma di un'anima. E la sua anima, ossia il suo principio vitale e unificatore non può non essere che il Cristianesimo. ([[Roberto de Mattei]])
*L'Europa non ha forse altri modi d'evitare di essere decomposta dall'influenza americana che attraverso un contatto nuovo, vero, profondo, con l'Oriente. ([[Simone Weil]])
*L'Europa non può dimenticare, tra le sue radici, le sue radici cristiane. Ma a cosa valgono le migliori radici se non sono più apportatrici di linfa? E come può esserci una linfa separata dalle radici che le donavano forza e colore? ([[Roger Etchegaray]])
*L'Europa odierna ha rifiutato non solo ogni riferimento a Gesù Cristo ed anzi a Dio, ma perfino di rifarsi alle proprie radici storiche, che sono cristiane: si tratta di un vero e proprio rinnegamento del passato. Questo rifiuto di riconoscere le proprie radici e basi religiose manifesta una mentalità secolarizzata antitetica a quella tradizionale, che ha fatto grande l'Europa. ([[Marta Sordi]])
*L'Europa! Ove chi fatica muore dalla fame e gli oziosi nuotano nell'abbondanza e nella lussuria, ove poche famiglie signoreggiano le Nazioni e le mantengono in un perpetuo stato di guerra colle altisonanti parole di patriottismo, lealtà, onore della bandiera, gloria militare, ove una metà del popolo è schiava e l'altra metà fa giustizia, bastonando gli schiavi quando hanno l'ardire di lamentarsi!... ([[Giuseppe Garibaldi]])
*L'Europa, quella che ha composto il "Quintetto" di [[Franz Schubert|Schubert]] o "[[Carlo Emilio Gadda|Quer pasticciaccio brutto de via Merulana]]", aveva un'idea di eccellenza, di superamento di se stessa. L'[[uguaglianza]] forzata culturale ha ridotto l'Europa a una imbecillità. ([[Renaud Camus]])
*L'Europa termina al confine sovietico. C'è qualcosa di sospetto nel desiderio della potenza egemonica di ieri di metter su casa con chi per tanto tempo ha occupato. ([[Ralf Dahrendorf]])
*L'Europa vede un progetto di conquista, in passato resistevano, ma oggi la reazione è: "Poveri conquistatori, spero non abbiano problemi". È come se [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta d'Inghilterra]] avesse detto della Invincibile Armada: "Quei poveri spagnoli, con quel mare cattivo, sono preoccupata". ([[Renaud Camus]])
*La dimensione dell'Europa non è lo spazio, che la ridurebbe ad un appendice della penisola asiatica, ma il tempo, la storia, la tradizione, il passato. ([[Roberto de Mattei]])
*La federazione europea non si proponeva di colorare in questo o quel modo un potere esistente. Era la sobria proposta di creare un potere democratico europeo. ([[Altiero Spinelli]])
*La povera Lizavèta Prokòf'evna aveva una gran voglia di tornarsene in Russia e, a quanto scriveva Evgènij Pàvlovič, criticava con biliosa parzialità tutto quel che vedeva all'estero: "Qui non sanno neppure cuocere il pane come si deve; d'inverno gelano di freddo come topi in una cantina", diceva la generalessa. "Perlomeno qui ho potuto piangere in russo sul destino di questo povero sventurato," aggiungeva, sconvolta dalla compassione, indicando, il principe che non l'aveva affatto riconosciuta. "È ora di farla finita con tutte queste idee esaltate, bisogna tornare alla ragione. Tutto questo, l'estero e tutta questa vostra Europa, non è altro che una chimera... si rammenti delle mie parole, e se ne accorgerà lei stesso!" aveva concluso in tono addirittura indignato Lizavèta Prokòf'evna, al momento di congedarsi da Evgènij Pàvlovič. ([[Fëdor Dostoevskij]], ''[[L'idiota]]'')
*La purezza della razza non esiste. L'Europa è un continente di razze miste. ([[Herbert Fisher]])
*Le certose in cui generazioni di uomini vollero farsi dimenticare, le abbazie scoscese, i castelli che ancora si affacciano sulla Loira, sul Reno, sul Danubio, le rotte dei pellegrini verso Santiago, Loreto, Mariazell, la borghesia operosa, l'aristocrazia austera, il popolo allegro, che si intravede nei quadri e nelle pale d'altare, gli uomini che per amore della nostra civiltà combatterono a Gerusalemme e a san Giovanni d'Acri, a Lepanto, a Vienna e a Belgrado sono il nostro passato, la nostra tradizione, il nostro esercito in marcia. Questa è la nostra Europa: l'Europa della tradizione, della creatività, dello sviluppo. ([[Roberto de Mattei]])
*Le radici dell'Europa non sono le cattedrali, i monumenti, i dipinti, i borghi che la costellano, né le grandi espressioni della sua musica, della sua poesia, della sua letteratura. Tutto questo è certamente espressione della grande Civiltà cristiana di Occidente, ma le radici di questa Civiltà appartengono al patrimonio invisibile dello spirito, sono immateriali e perciò indistruttibili. ([[Roberto de Mattei]])
*''Ma quest'Europa che la fate a fare | È solo di banche e di parole! | È un guinzaglio stretto bene | Al collo del popolo e della nazione'' ([[Massimo Morsello]])
*Mi dilettavo di trovare, insieme coi duplicati dei nomi delle città del Vecchio Mondo, misteriose coincidenze e reconditi riflessi fra gli eventi al di qua e al di là dell'Atlantico, con una sola differenza, però, che tutto ciò che era avvenuto al di qua mi pareva circonfuso di poesia, mentre al di là, mi trovavo nel clima disincantato dell'Ultimo Viaggio: il Ciclope non era che un cratere di vulcano e le Sirene null'altro che pericolosi scogli. ([[Mario Praz]])
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*Noi confidavamo in Jaurès e nell'internazionale socialista, credevamo che i ferrovieri avrebbero preferito far saltare le rotaie che portare i loro compagni al fronte come bestie al macello, noi contavamo sulle donne, che avrebbero negato i loro figli e i loro sposi al Moloc, eravamo convinti che nel supremo momento si sarebbe manifestata, trionfando, la forza spirituale e morale dell'Europa. Il nostro idealismo comune, il nostro ottimismo determinato dal progresso ci fece misconoscere e disprezzare il comune pericolo. ([[Stefan Zweig]])
*{{NDR|in risposta alla domanda: «Si considera un' artista americana?» postale da [[Francesco Bonami]]}} Non c'è dubbio. Quando dalla [[Francia]] sono arrivata negli [[Stati Uniti]], ho trovato un'atmosfera che mi ha permesso di fare ciò che volevo. Credo che in Europa fossi stata «eccessivamente» educata; qui sono stata capace di dire «no» alla mia educazione. Sono stata libera di esprimere tutta la mia irruenza. In [[America]] ho trovato la mia [[indipendenza]]. Qui, se continui a ripetere la stessa cosa, puoi convincere la gente; in Europa questo non è possibile. ([[Louise Bourgeois]])
*Non è una teoria, un concetto o una nozione: è un fatto. I popoli europei sono sostituiti da popoli non europei. Lo comprendi dalla demografia, paragonando i non europei e gli europei dall'età: la proporzione è ancora bassa per le persone sopra i settant'anni, ma è enorme sotto i cinque. ([[Renaud Camus]])
*Notiamo che l'incivilimento europeo è frutto di infinite guerre e della larghissima distruzione dei deboli compiuta dai forti; con quelle sofferenze si è comprata la prosperità presente; ciò è bene o è male? ([[Vilfredo Pareto]])
*''O vecchio continente! | Carica d'anni, scabra, santa, eccelsa | maestra dello spirito, che filtri | profumi e sensi, dotta taumaturga, | antica Europa dalla fronte ampia!'' ([[Dezső Kosztolányi]])
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*Uno dei maggiori uomini di cultura del Rinascimento, Erasmo da Rotterdam, fu portato dalla sua stessa ''humanitas'' a condannare la guerra come «assurdità cattiva, anticristiana, belluina, selvaggia», a disprezzare gli «stolti nomi» di inglesi, francesi, tedeschi e delle altre nazionalità perché il nome di Cristo ci ricongiunge tutti: «il mondo intero è una patria comune» egli scrisse, ma quel mondo non era altro che l'Europa del tempo ed ambiente di Erasmo, ancor sostanziata di sentimento cristiano, ma soprattutto affratellata da uno spirito umanistico di tolleranza e di comprensione. ([[Paolo Brezzi]])
*Vogliamo essere europei di lingua italiana, piuttosto che italiani di lingua [[toscana]]. ([[Enzo Bettiza]])
 
===[[Renaud Camus]]===
*L'Europa, quella che ha composto il "''Quintetto"'' di [[Franz Schubert|Schubert]] o "''[[Carlo Emilio Gadda|Quer pasticciaccio brutto de via Merulana]]"'', aveva un'idea di eccellenza, di superamento di se stessa. L'[[uguaglianza]] forzata culturale ha ridotto l'Europa a una imbecillità. ([[Renaud Camus]])
*L'Europa vede un progetto di conquista, in passato resistevano, ma oggi la reazione è: "Poveri conquistatori, spero non abbiano problemi". È come se [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta d'Inghilterra]] avesse detto della Invincibile Armada: "Quei poveri spagnoli, con quel mare cattivo, sono preoccupata". ([[Renaud Camus]])
*Non è una teoria, un concetto o una nozione: è un fatto. I popoli europei sono sostituiti da popoli non europei. Lo comprendi dalla demografia, paragonando i non europei e gli europei dall'età: la proporzione è ancora bassa per le persone sopra i settant'anni, ma è enorme sotto i cinque. ([[Renaud Camus]])
 
===[[Roberto de Mattei]]===
*L'Europa non ha bisogno di burocrazia, ma di un'anima. E la sua anima, ossia il suo principio vitale e unificatore non può non essere che il Cristianesimo. ([[Roberto de Mattei]])
*La dimensione dell'Europa non è lo spazio, che la ridurebbe ad un appendice della penisola asiatica, ma il tempo, la storia, la tradizione, il passato. ([[Roberto de Mattei]])
*Le certose in cui generazioni di uomini vollero farsi dimenticare, le abbazie scoscese, i castelli che ancora si affacciano sulla Loira, sul Reno, sul Danubio, le rotte dei pellegrini verso Santiago, Loreto, Mariazell, la borghesia operosa, l'aristocrazia austera, il popolo allegro, che si intravede nei quadri e nelle pale d'altare, gli uomini che per amore della nostra civiltà combatterono a Gerusalemme e a san Giovanni d'Acri, a Lepanto, a Vienna e a Belgrado sono il nostro passato, la nostra tradizione, il nostro esercito in marcia. Questa è la nostra Europa: l'Europa della tradizione, della creatività, dello sviluppo. ([[Roberto de Mattei]])
*Le radici dell'Europa non sono le cattedrali, i monumenti, i dipinti, i borghi che la costellano, né le grandi espressioni della sua musica, della sua poesia, della sua letteratura. Tutto questo è certamente espressione della grande Civiltà cristiana di Occidente, ma le radici di questa Civiltà appartengono al patrimonio invisibile dello spirito, sono immateriali e perciò indistruttibili. ([[Roberto de Mattei]])
 
==Voci correlate==