Alberto Bagnai: differenze tra le versioni

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*L'idea che la crisi sia stata causata dal debito pubblico è fasulla e sinistramente in linea con l'approccio del precedente governo, che usava questa idea per giustificare le proprie terapie di austerità. La Commissione Europea però ci dice che il debito pubblico in Italia è sempre stato sostenibile, sia a breve che a lungo termine, e quindi che le pensioni non sono a rischio (Rapporto sulla sostenibilità fiscale, settembre 2012).<ref name=semarz>Da ''Grillo e l'eurocrisi: torniamo all'austerità di Monti?'', ''Il Fatto Quotidiano'', 6 marzo 2013; riportato nella rubrica ''[http://temi.repubblica.it/micromega-online/grillo-e-leurocrisi-torniamo-allausterita-di-monti/?printpage=undefined MicroMega]'', ''Repubblica.it'', 7 marzo 2013.</ref>
*La Grillonomics offre anche intuizioni corrette. La più importante, condivisa da molti studi, è che uno sganciamento dell'Italia dalla moneta unica avrebbe l'effetto collaterale di alleviare l'onere del debito. Il motivo lo ha ricordato recentemente Bank of America: "i paesi periferici fronteggiano tassi elevati perché l'assenza di politica monetaria indipendente rafforza la percezione del rischio di default". Insomma, un governo italiano che tornasse "liquido" nella propria valuta nazionale farebbe molto meno paura ai mercati.<ref name=semarz/>
*[...] nel quadro dell'euro la politica tributaria in Italia può operare solo nel senso dell'[[austerità]]. La cosa interessante è che la politica dell'austerità è stata efficace ed inefficace. È stata inefficiace rispetto agli obiettivi dichiarati ''ex ante'' che erano quelli di risanare le finanze pubbliche [...]. È stata però efficiace rispetto all'obiettivo vero, che è stato dichiarato ''ex post'', che era quello di aggiustare i conti con l'estero.<ref>Dall'audizione informale nella Commissione Finanze della Camera dei Deputati. Video visibile: ''[http://webtv.camera.it/archivio?id=4372&position=0 COMMISSIONE FINANZE - Presidenza italiana Unione europea, audizione Bagnai]'', ''Camera.it'', 4 dicembre 2013.</ref>
*[...] quando si stringe un'unione monetaria, è indispensabile negoziare bene la forza della futura moneta comune. In uno dei suoi ultimi saggi, il professor [[Paolo Savona]] argomenta con Giovanni Farese che l'arretratezza del Mezzogiorno dipende anche dall'avere subito per tre volte un aggancio monetario fatto a immagine e somiglianza del Nord: con l'Unità (adottando la lira del Nord); dopo la Seconda Guerra Mondiale (con l'ingresso nel sistema di cambi fissi di Bretton Woods); e, infine, con l'ingresso nell'euro.<ref name=Il Tempo 14> Da ''[http://www.iltempo.it/economia/2014/07/26/sono-i-danni-della-moneta-forte-in-un-paese-debole-1.1275082 Sono i danni della moneta forte in un Paese debole]'', ''Il Tempo.it'', 26 luglio 2014.</ref>
*[...] dentro l'euro non c'è spazio per la "sinistra". Questo lo sapevano bene i comunisti italiani degli anni '70. Marco Palombi ha riportato alla luce [...] le parole con cui Barca (quello vero, [[Luciano Barca|Luciano]]) scolpì nel 1978 l'alfa e l'omega del progetto di integrazione monetaria europea: "Europa o non Europa questa resta la mascheratura di una politica di deflazione e di recessione anti operaia". In cambi flessibili gli squilibri fra paesi vengono sanati dalla rivalutazione del paese forte, la cui valuta si apprezza fisiologicamente perché molto domandata per motivi commerciali e finanziari. Ma in cambi fissi questo meccanismo cade e gli squilibri devono essere sanati dalla disoccupazione del paese debole.<ref name=tregiug>Da ''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/06/grecia-lesempio-del-paese-di-tsipras-dentro-leuro-non-ce-sinistra/1748223/ Grecia, l'esempio del Paese di Tsipras: dentro l'euro non c'è sinistra]'', ''Il Fatto Quotidiano.it'', 6 giugno 2015.</ref>
*[...] la politica politicante cui i nostri politici sono abituati, quella costruita attorno al feticcio della mediazione, cioè del dimezzamento della verità, non funziona più. Ne è prova [[Alexīs Tsipras|Tsipras]]. Come avevamo previsto a gennaio, la sua vittoria ha portato a un nulla di fatto, e questo perché per raggiungere il potere Tsipras ha fatto ricorso al più bieco e menzognero populismo, continuando a proporre ai greci la moneta forte come strumento di riscatto nazionalista: "Non siamo da meno dei tedeschi, vogliamo l'euro anche noi!" Ma l'[[euro]] comporta l'[[austerità]], e quindi per opporsi veramente all'austerità bisogna opporsi all'euro. Difficile però contestare l'euro dopo averlo presentato agli elettori come un valore.<ref name=tregiug/>
*Il sottosegretario [[Enrico Zanetti|Zanetti]], con il quale ero ieri in tv, ha detto una cosa giustissima - e deve essere proprio giusta per riconoscerlo a un esponente di Scelta Civica - e cioè che chi vuole stare dentro l'euro deve fare dei sacrifici. Questo euro è austerità e un altro non è possibile. Zanetti ci conferma nel 2015 quello che Kaldor (economista a Cambridge) aveva detto nel lontano 1971 commentando il rapporto Werner, primo progetto di moneta unica, e cioè che la moneta unica avrebbe portato tensioni sociali tali da compromettere l'intero progetto europeo [...]. In definitiva, questo euro morirà e morirà anche male, perché i politici non vogliono prendere atto della situazione".<ref>Dall'intervista ''[http://www.affaritaliani.it/economia/l-economista-bagnai-atene-torna-alla-dracma-l-euro-morira-male-373289.html L'economista Bagnai: Atene torna alla dracma. L'euro? Morirà male]'', ''Affaritaliani.it'', 1° luglio 2015.</ref>
*Con abilità tattica Tsipras è riuscito a vendere come trionfo della democrazia una mossa demagogica: un referendum su se stesso, indetto per misurare e consolidare il consenso sulla sua persona, mentre la sua strategia politica è viziata da una menzogna che lo esporrà a tradire comunque il proprio mandato elettorale. Quale sia la menzogna è chiaro: non ci può essere un [[euro]] senza [[austerità]]. La promessa di tenersi il primo rifiutando la seconda non sta in piedi, con buona pace di Tsipras.<ref name=Il Tempo 15>Da ''[http://www.iltempo.it/economia/2015/07/04/demagogia-e-menzogne-1.1433589 Demagogia e menzogne]'', ''Il Tempo.it'', 4 luglio 2015.</ref>
*[...] non si parla più di [[Brexit]] perché i dati sono positivi. Mostrare che chi esce sta meglio, che non esistono apocalissi di sorta, è qualcosa che i nostri media non possono permettersi di raccontare.<ref>Dall'intervista di Marco Dozio, ''[http://www.ilpopulista.it/news/6-Settembre-2016/4665/alberto-bagnai-l-eurozona-sta-andando-a-picco-la-catastrofe-e-l-euro-non-la-brexit.html Alberto Bagnai: "L'Eurozona sta andando a picco. La catastrofe è l'euro, non la Brexit"]'', ''Il Populista.it'', 6 settembre 2016.</ref>