Liṅga Purāṇa: differenze tra le versioni

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*Nei Testi Antichi la forma più astratta di Rudra è chiamata Shiva. (da ''I, 3, 10''; 2008)
*[Śiva parla:] Io che sono l'anima dello [[Yoga]], mediante il potere magico, dello Yoga, assumerò la forma di un asceta e ispirerò la paura tra gli uomini. Entrerò nel corpo di un morto abbandonato, in un cimitero ... e vivrò sotto il nome di Lakulīśa (l'Uomo col bastone). Il luogo di questa incarnazione diverrà un luogo sacro… Vi nasceranno i miei figli, gli asceti Kuśika, Garga, [[Mitra]] e Kaurusya. Adoratori del fallo, con il corpo cosparso di cenere, praticheranno i riti di Pāśupata (l'amicizia degli animali). Avendo realizzato il Maheśvara Yoga, partiranno per il cielo di Rudra dal quale non c'è ritorno. (da ''I, cap. 24, 126-136''; 1980)
*Rudra scomparve e i sapienti si recarono dal dio [[Brahmā]] che disse loro: Stupidi che non siete altro! Avete distrutto in un istante tutti i meriti acquisiti con le vostre [[austerità]]. L'uomo dal membro eretto che avete visto, impotenti che siete, è il Signore Supremo in persona. (da ''I, cap. 29, 9-25''; 1980)
*[Śiva parla:] Nessuno deve condannare l'asceta nudo che è mio fedele, che esprime i princìpi delle cose, ma agisce come un bambino o un folle. Nessuno si farà beffe di loro, né rivolgerà loro parole spiacevoli se desidera il suo bene, ora e in seguito. L'uomo stupido che li condanna, condanna il Signore stesso. (da ''I, cap. 33, 3-10''; 1980)
*Alla radice vi è [[Brahmā]], al centro [[Vishnu]], Signore dei tre mondi. All'apice si erge il fiero Rudra, il Grande Dio, l'eterno dispensatore di pace, il cui nome è la sillaba sacra AUM. L'altare del fallo è la Grande Dea. Il fallo stesso è il vero Dio. (da ''I, 73, 19-20''; 2008)