Charles Darwin: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
fix traduzione
+wlink, originale da en.quote
Riga 13:
*Nelle mie fluttuazioni più estreme, non sono mai stato un [[ateismo|ateo]] nel senso di negare l'esistenza di un Dio. Ritengo generalmente (e sempre di più invecchiando), ma non sempre, che [[agnosticismo|agnostico]] corrisponderebbe alla definizione più corretta della mia condizione intellettuale.<ref>Da Lettera 12041 a John Fordyce, 7 maggio 1879.</ref>
*Non dobbiamo trascurare la probabilità che il costante inculcare la credenza in Dio nelle menti dei [[bambino|bambini]] possa produrre un effetto così forte e forse duraturo sui loro cervelli non ancora completamente sviluppati, da diventare per loro tanto difficile sbarazzarsene, quanto per una scimmia disfarsi della sua istintiva paura o ripugnanza del serpente.<ref>''Nor must we overlook the probability of the constant inculcation in a belief in God on the minds of children producing so strong and perhaps an inherited effect on their brains not yet fully developed, that it would be as difficult for them to throw off their belief in God, as for a monkey to throw off its instinctive fear and hatred of a snake.'' (da ''The Autobiography of Charles Darwin'', in ''The works of Charles Darwin'', vol. 29, New York, 1989).</ref>
*Non riesco a persuadermi che un Dio benefico e onnipotente abbia volutamente creato gli [[icneumonide|icneumonidi]] con l'espressa intenzione che essi si nutrano entro il corpo vivente dei bruchi.<ref>Da'' I cannot persuade myself that a beneficent and omnipotent God would have designedly created the Ichneumonidæ with the express intention of their feeding within the living bodies of Caterpillars'' [...]. (da ''Letter to Asa Gray'', 1860.)</ref>
*Non riesco a concepire alcuna ragione per cui un uomo, o altro animale, non potrebbe essere stato prodotto ab origine da altre leggi e che tutte queste leggi potrebbero essere state ideate da un Creatore onnisciente, che prevedesse ogni evento e conseguenza futuri.<ref>Da Lettera 2814 ad Asa Gray, 22 maggio 1860.</ref>
*{{NDR|Parlando del [[Cile]]}} Quanto è importante il clima per godere la vita! Come diversi sono i sentimenti quando si vedono montagne nere avvolte nelle nubi e quando le stesse nubi si vedono, invece, attraverso i tenui vapori azzurrini d'una splendida giornata! Il primo spettacolo, per un po' di tempo può apparire triste, il secondo è tutta gaiezza e gioia di vivere.<ref>Citato in ''Viaggiatori e navigatori'', Historia, n. 245, luglio 1978, Cino del Duca.</ref>