Franco Fortini: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Franco Fortini==
*Come d'autunno si levano le foglie, di coetanei ne hai visti troppi volteggiare prima di posarsi. Era quel loro planare, più del cadere, che ti faceva paura.<ref>Dall'introduzione a ''L'ospite ingrato'', De Donato editore.</ref>
*{{NDR|Su ''Le mosche del capitale'' di [[Paolo Volponi]]}} Dopo ''Aracoeli'' della Morante (1982) non leggevo pagine narrative italiane con tanta partecipazione e ammirazione. Le due opere sono diversissime per modo di vedere il mondo e per uso del linguaggio. Quello è ultimativo e tragico; questo è drammatico, quindi non ultimativo. Hanno però in comune la certezza che il centro della realtà e verità abiti le buie viscere, dov'è il nodo tra fantasmi della mente e materia biologica. Nella Morante per una capitolazione catastrofica ed estatica, in Volponi per una aggressiva rivendicazione della corporeità di oppressi e di entità non umane diretta contro il delirio verbale del potere, inteso come laido ronzio di mosche. L'uno e l'altro raccontano una sconfitta e rovina, prima collettive e storiche che personali: il decennio settanta.<ref>Da ''L'Indice dei Libri del Mese'', n. 6, 1989.</ref>
*[[Carlo Emilio Gadda|Gadda]] mi è sempre stato antipatico. L'eminente critico e filologo Gianfranco Contini afferma che di quello scrittore il centro è nella "lacerante delusione di un uomo d'ordine smentito dalla storia sua e di tutti". Non per nulla Gadda, nel suo ''Diario di guerra'', si scagliava contro i soldati che non avevano nessuna voglia di affrontare il pericolo e la morte. Certe laceranti delusioni, ecco, non mi commuovono affatto. [...] Plurilinguismo ed espressivismo vogliono presentare il mondo intero come una nave di folli. Spirito, questo, che si destina agli spiritosi poveri di spirito, illusi che il riso renda padroni. Sarà, come ho detto, a causa di una mia tenace antipatia: ma qui io ci sento soltanto quello che Emilio Cecchi chiamava "il partito dei carabinieri a cavallo".<ref>Da ''Gadda'', in ''Breve secondo Novecento''; poi in ''Saggi ed epigrammi'', 2003.</ref>
*''[[Gatto]] | occhi di mentecatto | passo distratto | baffi di scatto | pelo compatto | orgoglio intatto | chi potrà dire di che cosa è fatto | un gatto?''<ref>Da ''Poesie inedite'', Einaudi, Torino, 1996; citato in [[Valerio Pocar]], ''Gli animali non umani'', Laterza, Roma-Bari, 1998, epigrafe.</ref>