Thomas Mann: differenze tra le versioni

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*Risuscitando il mito di Faust Mann fa sì che Adriano {{NDR|personaggio di ''Doctor Faustus''}}, per salvarsi dall'aridità e dalla crisi dell'arte contemporanea, crisi che è nello stesso tempo crisi di una civiltà al tramonto, stringa un patto con il diavolo che gli darà la grandezza e la potenza creatrice in cambio della rinunzia all'amore e alla salvezza della sua anima. Per Mann la Germania, sfiduciata, inibita ed impotente, ha tentato di liberarsi dalle sue inibizioni con la morbosa e diabolica intossicazione nazista. Sembra che anche l'arte, nel mondo contemparaneo, non riesca a sopravvivere se non si allea con il morboso e con il diabolico, e se non ride di sè condannandosi nel momento stesso nel quale si crea, risolvendosi nella parodia di se stessa L'arte e in particolare la musica, è oggi, nel massimo disordine, nella massima ambiguità. Come uscirne? Come superare il caos? Come e dove trovare un principio, un ordine, un si stema di regole? Politicamente tale ordine è stato cercato nella negazione della libertà. Il compositore Adriano Leverkühn lo cerca nelle nuove regole della musica dodecafonica dopo essersi anche lui diabolicamente intossicato servendosi della malattia, della sifilide, come di una mostruosa droga, per stimolare la propria fecondità estetica, per poi sprofondare nella notte fonda della pazzia e della morte. ([[Enzo Paci]])
*Sarebbe un tentativo destinato all'insuccesso voler riconoscere nel suo pensiero una costante definita, coerente. Un socialista conservatore in politica, un innovatore tradizionalista in letteratura, un credente nel progresso che traeva ispirazione da [[Arthur Schopenhauer]] e da [[Richard Wagner]]... le contraddizioni della sua personalità d'intellettuale erano le stesse di cui soffriva la cultura del tempo. ([[Walter Laqueur]])
*La narrazione si situa sempre dopo, mai prima, di un atto critico; ecco perché la continua presenza del saggista Mann, la sua ironia culturale, possono essere tanto indisponenti, far sospettare la fabbricazione. Paragonatelo a Cechov, a Joyce, a Proust, a Kafka; vi parrà un filisteo. (Franco Fortini, ''Due ritorni'', in ''Verifica dei poteri. Scritti di critica e di istituzioni letterarie'', Il Saggiatore 1969, Einaudi 1989; poi in ''Saggi ed epigrammi'', Meridiani Mondadori 2003)
 
==Note==