Mario Soldati: differenze tra le versioni

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*Gli scrittori Mario Soldati (PSI) e [[Gianni Brera]] (PSI) sono stati trombati {{NDR|non sono stati eletti}}. Peccato. Il Parlamento era l'unico posto in cui, dovendo parlare per gli altri, forse avrebbero finalmente taciuto. ([[Indro Montanelli]])
*Viaggiare ordina i significati, illumina il profilo delle cose e tiene insieme la complessità: è, in fondo, una delle lezioni di tutta la filmografia e della televisione di Soldati, spirito inquieto che in vent'anni di cinema ha viaggiato nel tempo, nella storia, nei generi e negli stili componendo un mosaico tra cubista e il surreale che però, considerato a distanza, dal punto terminale della sua parabola, somiglia a un affresco perfettamente coerente e compiuto di un quarto di secolo di storia, cultura e passioni italiane. ([[Luca Malavasi]])
*Confesso di non essere mai riuscito, prima di oggi, a leggere per intero un libro di Mario Soldati, e l'ostacolo era sempre uno solo: la sottigliezza. Certo, anche Proust, per esempio, è sottile, ma si ha sempre l'impressione che lo è perché non può farne a meno, perché le cose e gli uomini sono così, tanto più nel riflesso esasperato della memoria. Invece la sottigliezza di Soldati è programmata, è una manifestazione dell'onnipotenza del soggetto, ciò che non torna, poiché l'onnipotenza cerca naturalmente la semplicità. E' la resistenza dell'oggetto che crea le complicazioni. [...] Qui la sottigliezza è tutta nel soggetto, che si compiace della sua immensa acutezza e della sua pressoché totale capacità di risolvere i problemi più ardui. [...] Il risultato è che il narratore diventa più importante della storia narrata. Diavolo d'un uomo! Se non fosse già Mario Soldati, meriterebbe di esserlo. (Cesare Cases, ''Il baricentro nel sedere'', "Quaderni piacentini" n. 43, aprile 1971; poi in ''Patrie lettere'', Einaudi 1987)
 
==Note==