Don DeLillo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Bibliografia: L'angelo Esmeralda
Nessun oggetto della modifica
Riga 68:
===''La stella di Ratner''===
Il piccolo Billy Twillig salì a bordo di un Sony 747 diretto verso una terra lontana. Questo si sa per certo. che salì sull'aereo. L'aereo era un Sony 747, come indicato sull'aereo stesso, ed era previsto che arrivasse in un luogo prestabilito un certo numero di ore dopo il decollo. Questa parte è comprovata, solida come roccia (''khalix, calculus''), vera come il numero uno. Davanti c'era però l'orizzonte sonnolento, pulsante fra polvere e fumi, una finzione i cui limiti erano determinati dalla prospettiva individuale, un po' come quelle quantità immaginarie (la radice quadrata di meno uno, per esempio), che conducono a dimensioni nuove.
 
==Citazioni su Don DeLillo==
 
[Su ''Libra''] "Credo proprio che i lettori italiani, intenti come sono a contemplare le eleganti volute di fumo che Kundera riesce a sprigionare dalle ceneri del romanzo mitteleuropeo o, peggio ancora, a farsi deliziare dai suoi aforismi da Scettico Blu, non troveranno né tempo né cuore per rendere giustizia a un exploit come quello di Don DeLillo, che nelle cinquecento pagine di ''Libra'' rivive e ci fa rivivere una delle grandi tragedie storiche del secolo, l'assassinio del presidente Kennedy. Peggio per loro. A parte la grandiosa accuratezza della ricostruzione e l'interesse della tesi politica (DeLillo è convinto che nel progetto originario della CIA, modificatosi poi strada facendo su "ispirazione" della United Fruit e di altri potentati economici, Kennedy dovesse uscire illeso dall'attentato, la cui paternità sarebbe stata attribuita a Fidel Castro per rilanciare in grande stile l'offensiva contro Cuba), il libro riflette come pochissimi altri in questi anni l'idea, per me fondamentale, che compito supremo di un romanzo non sia tanto formare con la scrittura una metafora della realtà, quanto riuscire a fare della realtà una nuova metafora romanzesca" (Giovanni Raboni, "L'Europeo" 1990; poi in ''Devozioni perverse'', Rizzoli 1994)
 
==Bibliografia==