Luigi Martini (presbitero): differenze tra le versioni

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*[[Vincenzo Gioberti]] fu savio e previdente, quando consigliò doversi conseguire la libertà e l' indipendenza non colla forza materiale delle armi, ma colla forza morale dell' educazione. (p. 401)
*Il signor Commissario {{NDR|Filippo Rossi che sfuggì a un attentato alla sua vita}} ne fu commosso e andò tosto a santa Teresa. Abbracciò [[Carlo Poma|Carlo]] {{NDR|Poma}}, mandò lagrime di dolore, si trattenne lungamente con lui, e parti col desiderio, che fosse salvata la vita di lui, al quale egli era debitore della sua. Ma la sentenza era stata data. L' oracolo aveva parlato, e [[Socrate]] dovea morire. (p. 430)
*[[Enrico Tazzoli|Tazzoli]] stava alla destra, [[Carlo Poma|Poma]] alla sinistra, io e il Cappellano Uggeri sedevamo di fronte. Tazzoli aveva in mano il mio Crocefisso, e guardando Poma disse: – serve per tutti due. – Hai ragione. – Sei comodo Poma? – Sì. E tu? – Anch' io. ''Dunque Procedamus in pace''. (p. 451)
*Avevamo appena finito di recitare quelle preghiere che la nostra carrozza passando davanti la casa Poma, posta in Contrada Larga, di fianco alla Chiesa Parrocchiale di s. Barnaba, fu vista o sentita da una di lui sorella {{Ndr|di [[Carlo Poma]]}}, la quale diede un grido il più acuto e disperato, e dietro questo si udirono voci di dolore e un pianto dirottissimo. (p. 452)
*Lungo la via non pochi amici e conoscenti di [[Enrico Tazzoli|Tazzoli]] e di [[Carlo Poma|Poma]] li salutavano, taluni davano segni di mestizia e d'amore, mandando loro un bacio e un sospiro. Altri si levavano riverenti il cappello, e li guardavano con occhio pietoso e spesso lagrimante. (p. 453)
*Immagini il lettore la esacerbazione del popolo circostante, quando vide deluse le sue speranze, ed invece di gridare evviva per la grazia della vita, gli fu d'uopo mandare sospiri e lagrime per la morte. Immagini le imprecazioni, che mandò; l'astio, il rancore, lo spirito di vendetta, che si suscitò nel suo cuore, e che non depose mai più. Perocchè il popolo è tenace de suoi proponimenti, ed è miracolo se ritiri indietro la mano da una risoluzione, che giurò di compiere a tempo. Il mio animo rifugge dal descrivere tali cose, e si limita a ricordare che la morte data ai prigionieri di stato esacerba la maggior parte degli animi, e rinvigorisce il proposito di mandare a capo ciò, che non poterono i giustiziati. (p. 462)
 
==Citazioni su Luigi Martini==