Matthieu Ricard: differenze tra le versioni

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*Viviamo nell'ignoranza di ciò che infliggiamo agli animali (ben pochi di noi avranno mai visitato un allevamento intensivo o un mattatoio) e siamo vittime di una sorta di schizofrenia morale che c'induce a prenderci una gran cura dei nostri animali da compagnia senza che ciò ci impedisca di affondare la forchetta nella carne dei [[maiale|maiali]], mandati al mattatoio a milioni, i quali sono altrettanto coscienti, sensibili al dolore e intelligenti dei nostri cani e gatti. (p. 4)
*L'elemento comune, all'uomo e all'[[animale]], che colpisce maggiormente è la capacità di percepire la sofferenza. (p. 5)
*L'essere detto «[[essere senziente|senziente]]» è un organismo vivente capace di avvertire la differenza tra benessere e dolore, tra i diversi modi in cui viene trattato, vale a dire tra le condizioni propizie o nocive alla sua sopravvivenza. È inoltre capace di reagire di conseguenza, vale a dire di evitare, di allontanarsi, da ciò che potrebbe minacciare la sua esistenza, e di cercare quello che la preserva. Per esempio, nel buddismo tibetano gli esseri senzienti vengono definiti con la parola '''gro ba'', che significa «andare», nel senso di andare «verso» ciò che ci salvaguarda e di «allontanarsi da» ciò che può essere dannoso. (p. 36)
*La bontà, l'amore altruista e la compassione non vanno d'accordo con la parzialità. Limitare a un campo ristretto il nostro [[altruismo]] non solo lo riduce quantitativamente, ma anche qualitativamente. Praticarlo selettivamente, nella fattispecie solo verso gli esseri umani, finisce per impoverirlo.<br />Certamente resta molto da fare, ma è indiscutibile che il mondo occidentale sta acquisendo sempre maggior consapevolezza del fatto che non si può dichiarare di aderire a valori morali sani e coerenti escludendo dal campo d'applicazione dell'etica la maggior parte degli esseri senzienti che popolano la Terra. (p. 46)