Asino: differenze tra le versioni

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*Quando si avvicinarono a [[Gerusalemme]], verso Befane e Betania, presso il monte degli Ulivi, {{NDR|Gesù}} mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio che vi sta di fronte, e subito entrando in esso troverete un asinello legato, sul quale nessuno è mai salito. Scioglietelo e conducetelo. E se qualcuno vi dirà: "Perché fate questo", rispondete: "il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito"». […] Essi condussero l'asinello da [[Gesù]], e vi gettarono sopra i loro mantelli, ed egli vi montò sopra. ([[Marco evangelista]])
*''Qui giace il [[Paolo Giovio|Giovio]], storicone altissimo, | di tutti disse mal, fuorché dell'asino | scusandosi col dir: egli è mio prossimo''. ([[Pietro Aretino]])<ref>Questa citazione, sotto forma di epigrafe, fu scritta parafrasandone un'altra che il Giovio aveva scritto sull'Aretino.</ref>
*''Sorte perversa!''<ref>Parla un asino morto contrariato perché con la sua pelle si è fabbricato un tamburo. {{cfr}} ''Poesia italiana'', nota a p. 509.</ref>''In vil tugurio nato, | per secondar fatiche e accrescer stento''<ref>Per agevolare le fatiche altrui ed aumentare il mio stento. {{cfr}} ''Poesia italiana'', nota a p. 509.</ref>'', | di paludosi umori''<ref>Acqua di palude. {{cfr}} ''Poesia italiana'', nota a p. 509.</ref>''e fien cibato, | diedi lena ostinata al mio tormento. || Dal peso de gli affanni alfin sgravato, | (ché d'essere vissuto ora mi pento), | una cassa portatile''<ref>Tamburo.{{cfr}} ''Poesia italiana'', nota a p. 509.</ref>''tornato, | della mia pelle accoglio al seno il vento. || A mille e mille colpi il fiato scioglio, | in campo marzïale indi venuto | a portar nuove glorie al Campidoglio.''<ref>Accompagnare al trionfo nuovi condottieri. {{cfr}} ''Poesia italiana'', nota a p. 509. </ref>'' || Se vivo tacqui in essere battuto, | morto assordo col suono, e ben mi doglio | che chi mi batte è assai di me più bruto.''<ref>Animale. {{cfr}} ''Poesia italiana'', nota a p. 509.</ref> ([[Giovanni Canale]])
*Trenta monaci e il loro abate non possono far ragliare un asino contro la sua volontà. ([[Miguel de Cervantes]])
*Trovò allora una mascella d'asino ancora fresca, stese la mano, l'afferrò e uccise con essa mille uomini. Sansone disse: "''Con la mascella dell'asino, | li ho ben macellati! | Con la mascella dell'asino, | ho colpito mille uomini!''". (''[[Libro dei Giudici]]'')