Dragonlance: differenze tra le versioni

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*«La [[magia]] è nel sangue, scorre dal cuore, e ogni volta che la usi una parte di te se ne va con essa. Soltando quando sarai pronto a donare qualcosa di te senza ricevere nulla in cambio sarai in grado di utilizzarla.» (Theobald Beckman)
 
*«Io lo farò. Nella mia vita nulla ha importanza tranne questo momento, il solo che esista per me: sono nato in questo momento, e se dovessi fallire esso sarà anche quello della mia morte.» (Raistlin Majere)
 
*''L'aspirante mago Raistlin Majere è convocato alla Torre della Grande Stregoneria di Wayreth perché si presenti davanti al Conclave dei Maghi nel settimo giorno del settimo mese, il settimo minuto della settima ora. Nel tempo e nel luogo fissati sarà messo alla prova dai suoi superiori per essere incluso fra le file di coloro che sono stati dotati di talento dai tre dèi: Solinari, Lunitari e Nuitari.''
 
*«Non ci si può nascondere dal pericolo, la morte fluttua nell'aria, striscia attraverso le finestre, viene trasmessa dalla stretta di mano di uno sconosciuto. Se cessiamo di vivere per paura della morte, allora siamo già morti.» (Raistlin)
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*Tasslehoff continuò intanto a descrivere le meraviglie di Kendermore, dipingendo il quadro di una contea libera dove il concetto di proprietà privata e di beni personali era del tutto sconosciuto, in toni così vividi che tutti coloro che sedevano al tavolo votarono con risolutezza di non recarsi mai laggiù.
 
*A quel punto fu necessario riferire la storia della sfortunata gita in barca, che tutti cercarono di raccontare parlando contemporaneamente. </br>«Io ho trovato la barca...» cominciò Tasslehoff.</br> </br>«Caramon, quel grosso idiota, si è alzato in piedi mentre eravamo a bordo...».</br> </br>«Stavo soltanto cercando di prendere un pesce, Flint...».</br> </br>«Ed hai rovesciato quella dannata barca, facendoci bagnare tutti fino alle ossa...».</br> </br>«Caramon è andato a fondo come un sasso... lo so perché ho lanciato una quantità di sassi nell'acqua e tutti sono sempre andati a fondo proprio come lui, senza neppure una bolla...». «Ero preoccupato per Raist...». </br>«Io ero perfettamente in grado di provvedere a me stesso, fratello. Sotto la barca rovesciata c'era una sacca d'aria e non correvo il minimo pericolo, tranne quello di avere un imbecille per fratello. Cercare di prendere un pesce a mani nude...».
 
*«Non è possibile che i draghi siano fasulli nelle storie dei kender e vere in quelle dei nani, mio vecchio amico!» rise Tanis. «E perché no?» ribatté Flint, in tono iroso. «Hai mai conosciuto un kender che dicesse una sola parola di vero? E hai mai conosciuto un nano che mentisse?». Il nano si mostrò quindi estremamente compiaciuto di quella sua argomentazione, che gli pareva del tutto coerente sotto l'effetto della birra che aveva ingurgitato.
 
*«Chi vuole gli dèi o ne ha bisogno?» rise lei con noncuranza, spingendosi indietro i capelli ricciuti. «Io no di certo. Nessuna forza divina controlla la mia vita e a me piace così perché sono io a scegliere il mio destino. Non sono schiava di nessun uomo, quindi perché dovrei essere schiava di un dio e permettere a qualche prete o a qualche chierico di dirmi come devo vivere?» (Kitiara Uth Matar)
 
*Flint aveva cercato di insegnare al kender che bussare alla porta era in genere considerato fra i popoli civili un modo per annunciare la propria presenza e chiedere di poter entrare, precisando che bisognava aspettare con pazienza alla porta fino a quando chi abitava in casa rispondeva venendo ad aprire la porta. Tasslehoff, però, semplicemente non era in grado di capire quel concetto perché bussare alla porta non era una cosa che i kender fossero soliti fare nelle loro terre, dove generalmente la porta di casa era spalancata e veniva chiusa solo in caso di maltempo.
 
*Se un kender in visita entrava in una casa e scopriva che gli occupanti erano impegnati a fare qualcosa a cui lui non era particolarmente interessato, poteva restare seduto in salotto ad aspettare che gli abitanti della casa si facessero vedere oppure poteva andarsene tranquillamente... dopo aver ovviamente prelevato dalla dimora ogni oggetto che gli sembrava interessante. Alcune persone poco informate di Ansalon sostenevano che quest'usanza dipendeva dal fatto che i kender non avevano serrature alla porta ma questo non era vero perché la porta di ogni abitazione kender aveva delle serrature, in genere numerose e di svariati tipi. Esse venivano usate soltanto quando era in corso una festa, perché in quelle occasioni non si bussava alla porta ma gli ospiti dovevano riuscire a forzare le serrature per poter entrare, in quanto quella era la principale forma di divertimento della serata.
 
*Raistlin stava comunque già aspettando l'arrivo del kender perché lo aveva sentito strillare con voce affannosa il suo nome quando ancora si trovava a sei porte di distanza e aveva anche sentito i vicini reagire chiedendo con voce irosa a Tasslehoff se sapeva che ora era e lui rispondere fornendo loro l'ora esatta. «Sono stati loro a chiedermelo!» dichiarò Tasslehoff in tono indignato, nell'entrare in casa. «Se non volevano saperlo perché stavano gridando in quel modo? Ti garantisco che a volte non capisco gli umani», concluse con un sospiro.
 
*«Tu stesso sei sempre stato solito dire che coloro che percorrono i sentieri della notte devono sapere come vedere il buio.» (Antimodes della Veste Bianca)
 
*«La lama deve passare attraverso il fuoco, altrimenti un giorno si spezzerà». (Par-Salian)
 
*Tornerei ai giorni della mia giovinezza? si chiese Raistlin. Allora il mio corpo sembrava fragile, ma era forte rispetto a questo insieme di ossa e di carne in cui sono adesso racchiuso, tenuto unito soltanto dalla mia volontà. Tornerei indietro? Allora quando guardavo qualcosa di bello esso mi appariva tale, mentre adesso nel contemplare la bellezza la vedo annegata, gonfia e sfigurata, trascinata verso valle dal fiume del tempo.Tornerei indietro? Allora noi eravamo gemelli, insieme nel grembo materno e dopo la nascita, anche se fisicamente separati. Adesso i cordoni di seta della fratellanza pendono tagliati in mezzo a noi e non si rinsalderanno più. Tornerei indietro? Chiudendo il volume su cui aveva stilato le sue preziose annotazioni, Raistlin prese la penna e scrisse sulla copertina:</br>''Io, Magus''</br>E con un rapido, deciso tratto sottolineò quelle due parole.