Mario Andrea Rigoni: differenze tra le versioni

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*Ciò che rende impenetrabile alla comprensione moderna il mondo antico e rinascimentale nella loro più propria essenza è forse il fatto che in essi non si era ancora dischiuso quel mortale occhio interiore attraverso il quale, soltanto, noi oggi guardiamo.
*Capire è fare, rispetto alla vita, quel passo indietro che ce ne escluderà per sempre.
*Vi sono [[Gli uomini si dividono in due categorie|due tipi di uomini]] in relazione al modo di percepire l'esistenza. Gli uni vedono la realtà come realtà, pensano che il mondo sia assolutamente ovvio, naturale, logico e umano, accettano tutto e non si meravigliano di nulla e perciò vivono e muoiono, per quanto possibile, in pace; gli altri trovano tutto reale e irreale allo stesso tempo, concepiscono il mondo come un solido incubo, un'allucinazione tangibile, una vertigine pietrificata e non hanno mai potuto vincere in sé, neppure per un giorno, lo sbalordimento e il panico di essere. Nessun punto di contatto, nessuna possibilità d'intesa fra di loro, perché i secondi considerano i primi degli sciocchi fortunati e i primi giudicano i secondi dei pazzi incomprensibili.
*Ogni autore, ogni movimento artistico o intellettuale lavora nella presunzione segreta o dichiarata che la propria idea corrisponda non soltanto a una nuova forma poetica, ma alla realtà stessa delle cose. Felice abbaglio, inganno salutare, in assenza del quale non si potrebbe produrre. In realtà, tutte le attività della mente, in qualunque ambito, riposano sul più arbitrario dei fondamenti, l'immaginazione, e sono dunque – ad un tempo – tutte ugualmente giustificate e tutte ugualmente gratuite.
*Della verità non c'è visione o conoscenza, perché è precisamente la mancanza della verità che permette di vedere e di sapere.