Franz Kafka: differenze tra le versioni

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*Tu hai influito su di me come dovevi influire; soltanto devi smettere di considerare come una particolare malvagità da parte mia il fatto che sotto questo influsso io abbia finito per soccombere (p. 6; 1988)
*Tu sei, in fondo, un uomo benigno e mansueto [...] ma non tutti i bambini hanno la perseveranza e l'intrepidezza di cercare la bontà finché la trovano. (p. 6; 1988)
*In questo modo [[Gli uomini si dividono in due categorie|il mondo per me risultò diviso in tre parti]]: una in cui vivevo io, lo schiavo, sotto leggi che erano state escogitate soltanto per me e che inoltre, non sapevo perché, non ero mai in grado di rispettare completamente; poi un secondo mondo, infinitamente distante dal mio, in cui vivevi tu, impegnato a governare, impartire ordini e andare in collera se non erano eseguiti; e infine un terzo mondo, dove il resto degli uomini vivevano felici, liberi da ordini e obbedienza. Io ero costantemente in preda alla vergogna: o seguivo i tuoi ordini, ed era una vergogna perché valevano soltanto per me, o recalcitravo, e anche questa era una vergogna, perché non si poteva recalcitrare davanti a te. (pp. 35-36; 1993)
*È vero che la mamma era infinitamente buona con me, ma per me tutto era in relazione con te, in una relazione quindi non buona. La mamma svolgeva inconsapevolmente il ruolo del battitore durante una partita di caccia. (p. 44; 1993)
*Di fronte a te avevo perduto ogni fiducia in me stesso e conseguito in cambio uno sconfinato senso di colpa. (In memoria di questa sconfinatezza, una volta ho giustamente scritto di qualcuno: «Teme che la [[vergogna]] possa sopravvivere anche a lui».)<ref>Probabile allusione all'''explicit'' de ''Il processo''.</ref> (p. 57; 1993)