Roberto Benigni: differenze tra le versioni

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*[[Walt Whitman]] era il mio poeta americano preferito: l'ho scoperto a 18 anni, l'età delle letture più importanti. Non faceva che parlare del Potomac. Ho sempre avuto la curiosità di vederlo questo grande fiume. L'immenso Potomac.<ref>Citato in ''[http://ricerca.gelocal.it/ilcentro/archivio/ilcentro/2003/10/26/CT1PO_CT101.html Benigni, un poeta a Washington]'', ''il Centro'', 26 ottobre 2003, p. 28.</ref>
 
{{Int|Da ''L'ultimo del Paradiso''|Lettura e commento del XXXIII canto del Paradiso, Rai Uno, 23 dicembre 2002. Trascritto da Giulia Balzerani per ''L'Aeropago'' e disponibile in ''[http://www.gliscritti.it/approf/2005/conferenze/benigni/paradiso.htm Gliscritti.it]''.}}
{{Int|Dall'esegesi del I Canto dell'''Inferno''|''TuttoDante'', Firenze, Piazza Santa Croce, 25 luglio 2006. [https://www.youtube.com/watch?v&#61;qWGbuoNsDnI Video] disponibile su ''Youtube.com''.}}
*Quando si parla della ''[[Dante Alighieri#Divina Commedia|Divina Commedia]]'' o di Dante, bisogna non tanto capire, perché è semplice anche se non è sempre facile. Come è semplice l'universo, la musica di Bach: semplice ma non facilissima. È tutto vero; siamo lì, è come una rosa.
*Ora io proverò a parlarvi di questa cosa. Se non succede niente, non succede niente, lasciamo perdere. Però vi posso assicurare una cosa: che se succede una cosina dentro di voi, si smuove una scintilla, un sussulto, siete Dante, siete voi i poeti, siete Dio. Perché Dante è Dio mentre scrive. Si può parlare di Dio solo essendo Dio, sennò non se ne può parlare. Allora quando si parla di Dio si diventa Dio in persona. Se dentro di voi succede qualcosa, si apre una cosa che la testa non può contenere, una cosa spettacolare. La bellezza, la poesia non sta in chi scrive, ma il sublime sta nell'orecchio di chi ascolta, dentro di voi sta Dio. Non solo dentro a Dante che l'ha scritta. Lui l'ha scritta, ma se voi non lo sentite, non ha scritto niente. Quindi siete voi il poeta, siete voi Dio. Siamo noi. Insomma, è una cosa straordinaria, è una musica, un linguaggio.
*Dell'amore ci si [[innamoramento|innamora]]. Allora lui dice: quello che io vedevo era sempre uguale, non è per questo che non mi ricordo bene, ero io che cambiavo continuando a guardare. Quando una donna si innamora di un uomo, o un uomo di una donna, si guarda negli occhi di quella donna. E all'inizio è una donna come tutte, e si guarda. Poi ci si innamora di quello sguardo e gli occhi nostri vanno dentro a quello sguardo, innamorati. Lei è sempre la stessa donna di prima, ma noi non siamo più gli stessi. Quante volte con gli amici, quando ci si innamora, si guarda una donna in una maniera diversa. Ti chiedono: che ti è successo? Niente, guardavo. Lei è sempre la stessa donna, ma noi, quando ci si innamora si diventa tutta un'altra cosa. Siamo noi che siamo diversi.
*È vivo Dio, è più vivo di tutti noi, come noi, e respira. E cos'è questo respiro? È l'amore del Padre per il Figlio, della madre per il Figlio, è l'amore. Il Santo Spirito è la respirazione di Dio ed è l'amore. E l'amore che cos'è? E' il desiderio dell'amore. Amore è il desiderio di amare: amor ch'a nullo amato amar perdona. Il desiderio di amare fa sì che chiunque si ami, quell'amore non andrà mai perso. Non esiste amore sprecato. Questo è scritto. Quell'amore che noi diamo lo riceveremo di nuovo. È il desiderio di amore. Tutti noi desideriamo amare ed essere amati. Questo è il Santo Spirito, il desiderio di amore fra un essere e un altro. Che è irresistibile e fa sì che tutto stia insieme, è il respiro dell'amore. Una cosa bellissima il Santo Spirito.
 
{{Int|DallDa ''esegesiIl primo dell'Inferno''|Lettura e commento del I Cantocanto dell'''Inferno''|, ''TuttoDante'', Firenze, Piazza Santa Croce, 25 luglio 2006. [https://www.youtube.com/watch?v&#61;qWGbuoNsDnI Video] disponibile su ''Youtube.com''.}}
*Nessuna opera è immortale se non ci sono gli occhi di una [[donna]] dietro all'opera. <!--04:49-->
*Conosceva tutte le passioni umane, proprio tutte. Attratto dalle cose bellissime e dalle cose bassissime. Stava attento ma era attratto anche dal fascino del male. [...] Ma a parte tutte le innovazioni si ama [[Dante Alighieri|Dante]], proprio perché parla di noi, di ognuno di noi. Nessuno conosce meglio le passioni umane, il profondo dell'animo umano come lo conosce Dante. <!--05:28-->