Giordano Bruno: differenze tra le versioni

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*Questa è una specie di tela, ch'ha l'ordimento e tessitura insieme: chi la può capir, la capisca; chi la vuol intendere, l'intenda. Ma non lascierò per questo di avertirvi che dovete pensare di essere nella regalissima città di [[Napoli]], vicino al seggio di Nilo. Questa casa che vedete qua formata, per questa notte servirrà per certi barri, furbi e marioli, – guardatevi, pur voi, che non vi faccian vedovi di qualche cosa che portate adosso: – qua costoro stenderranno le sue rete, e zara a chi tocca<ref>Espressione che significa: "guai a chi perde"; "zara" è un gioco che si fa coi dadi.</ref>. (dal proprologo)
*Questo animale che chiamiamo [[Amore]], per il più suole assalire colui ch'ha poco da pensare e manco da fare. (Bartolomeo: atto I)
*È buon segno quando le cose vanno per la [[mente]]: [[riguardi|guardati]] che la mente non vadi essa per le cose, perché potrebbe rimaner attaccata con qualch'una di quelle, ed il cervello, la sera, indarno l'aspetterebbe a cena. (Gioan Bernardo: atto I)
*I savi vivono per i pazzi, ed i pazzi per i savii. Si tutti fussero signori, non sarebbono signori: cossì, se tutti saggi, non sarebbono saggi, e se tutti pazzi, non sarebbono pazzi. Il [[mondo]] sta bene come sta. (Vittoria: atto II)
*''Erbe, parole e pietre'' son materia di virtù a presso certi filosofi matti ed insensati, li quali, odiati da Dio, dalla natura e dalla fortuna, si vedono morir di fame, lagnarsi senza un poverello quattrino in borsa; per temprar il tossico dell'invidia ch'hanno verso pecuniosi, biasmano l'oro, argento e possessori di quello. Poi quando mi accorgo, ecco che tutti questi vanno come cagnoli per le tavole de ricchi, veramente cani che non sanno con altro che col baiare acquistars' il pane. (Bartolomeo: atto III)