Massimo d'Azeglio: differenze tra le versioni

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*Le [[rivoluzione|rivoluzioni]] non le facciam noi: le fa [[Dio|Iddio]]; e per persuadersene basta riflettere con quali istrumenti riescono. (cap. XVI; vol. I, p. 319)
*L'[[abitudine]] è mezza padrona del [[mondo]]: ''così faceva mio padre'' – anche in quest'era di rivoluzioni – è sempre una delle grandi forze che guidano il mondo. (cap. XVIII; vol. I, p. 395)
*Concederò ai teologi che l'amore illecito è sempre un inconveniente sociale; ma rimarrà pure innegabile, che anche un amore illecito può esser molte volte degno e generoso, e spingere ad opere utili, ed a nobili sacrifizi; mentre il tristo errore di lasciarsi cogliere dalla sola bellezza, unita ad un'anima, se non perversa, fiacca e triviale, strascina talvolta ad incalcolabili conseguenze, tormento e danno dell'intera vita. (cap. XXIII; vol. II, p. 119)
*[[Felicità e infelicità|Senza cuor contento]] non c'è bene che valga, come [[felicità e infelicità|col cuor contento]] non c'è male che nuoca in questo mondo. (cap. XXIV; vol. II, p. 150)
*Se il fil di [[canapa (tessile)|canapa]] è marcio, non s'avrà mai corda buona. Se l'oro è di saggio scadente, non s'avrà mai moneta buona. E se l'individuo è dappoco, ignorante e tristo, non s'avrà nazione buona, e non si riuscirà mai a nulla di solido, d'ordinato e di grande. (cap. XXIV; vol. II, p. 167)