Partito politico: differenze tra le versioni

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*I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le istituzioni a partire dal governo, gli enti locali, gli enti di previdenza, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai tv, alcuni grandi giornali. ([[Enrico Berlinguer]])
*I partiti sono un [[male]] inerente ai [[Governo|governi]] liberi, ma non hanno in tutti i [[Tempo|tempi]] lo stesso carattere e gli stessi [[Istinto|istinti]]. ([[Alexis de Tocqueville]])
*Il partito vuole aderire alla realtà, per orientarla e plasmarla secondo la sua intuizione, alla luce dei suoi ideali umani. Perché un partito, e soprattutto un partito come il nostro, è un punto di passaggio obbligato dalla società allo Stato, dal particolare all'universale, dal fatto alla legge. Esso è chiamato alla comprensione della realtà, ma anche a dare un giudizio su di essa e un principio di orientamento. Esso parte da posizioni individuali, ma già le amalgama, ma già opera una sintesi nella quale comincia ad esistere lo Stato. Il partito, ben lungi dall'esaurire il suo compito in una cristallizzazione realizzata una volta per tutte, tiene aperto un dialogo permanente il quale verifica costantemente la validità della costruzione giuridica e ne garantisce il continuo adeguamento alle vive esigenze della vita sociale e perciò ad un criterio di sostanziale giustizia. ([[Aldo Moro]]) {{NDR|Aldo Moro, La democrazia incompiuta, in I progetti del Corriere della Sera, I maestri del pensiero democratico, n. 10, pag. 33 e 34}}
*Il [[sentimento]] di [[giustizia]] è così universalmente connaturato all'[[umanità]] da sembrare indipendente da ogni [[legge]], partito o [[religione]]. ([[Voltaire]])
*La conclusione è che l'istituzione dei partiti sembra proprio costituire un male senza mezze misure. Sono nocivi nel principio, e dal punto di vista pratico lo sono i loro effetti.<br />La soppressione dei partiti costituirebbe un bene quasi allo stato puro. È perfettamente legittima nel principio e non pare poter produrre, a livello pratico, che effetti positivi. ([[Simone Weil]])