Dialetto: differenze tra le versioni

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*Ci sono due strati nella personalità di un uomo: sopra, le ferite superficiali, in italiano, in francese, in latino; sotto, le ferite antiche che rimarginandosi hanno fatto queste croste delle parole in dialetto. Quando se ne tocca una si sente sprigionarsi una reazione a catena, che è difficile spiegare a chi non ha il dialetto. C'è un nòcciolo indistruttibile di materia ''apprehended'', presa coi tralci prensili dei sensi; la parola del dialetto è ''sempre'' incavicchiata alla realtà, per la ragione che è la cosa stessa, appercepita prima che imparassimo a ragionare, e non più sfumata in seguito dato che ci hanno insegnato a ragionare in un'altra lingua. Questo vale soprattutto per i nomi delle cose. ([[Luigi Meneghello]])
*Egli non studiò che la medicina e perciò ignora che cosa significhi scrivere in [[italiano]] per noi che parliamo e non sappiamo scrivere il dialetto. Una confessione in iscritto è sempre menzognera. Con ogni nostra parola toscana noi mentiamo! Se egli sapesse come raccontiamo con predilezione tutte le cose per le quali abbiamo pronta la frase e come evitiamo quelle che ci obbligherebbero di ricorrere al vocabolario! È proprio così che scegliamo dalla nostra vita gli episodi da notarsi. Si capisce come la nostra vita avrebbe tutt'altro aspetto se fosse detta nel nostro dialetto. ([[Italo Svevo]])
*I dialetti sono eterni. Gesù parlava in dialetto. Dante scriveva in dialetto. Il Padreterno, in cielo, parla in dialetto. ([[Libero Bovio]])
*Il dialetto è come una lingua che abbia il privilegio di possedere espressioni che le altre lingue non conoscono; e possa quindi rivelarci il segreto di una parte di realtà, che rimarrebbe, senz'esso, misteriosa e celata. ([[Ernesto Giacomo Parodi]])