Baltasar Gracián: differenze tra le versioni

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*[...] il [[medico]] sapiente deve essere tanto esperto per prescrivere un rimedio quanto per non prescriver nulla; e a volte l'arte somma consiste proprio nel non adottare nessuna medicina. (da ''L'arte di lasciar correre'', p. 94)
*Non ci si [[vendetta|vendica]] mai bene, ricorrendo al male. (da ''Non appigliarsi sempre al peggior partito, solo per caparbietà'', p. 96)
*Nessuno è tanto perfetto da non aver bisogno qualche volta di [[rimprovero|ammonimenti]]. Ed è uno sciocco senza rimedio colui che non li ascolta. (da ''Non essere inaccessibile'', p. 99)
*La [[luna]], finché è sola nel cielo, campeggia su tutte le stelle; ma quando poi spunta il sole o scompare, o non si vede più. Non v'accostate mai a chi vi può eclissare, ma a chi vi può mettere in evidenza. (da ''Non star mai in compagnia di chi ci può sminuire'', p. 101)
*Per acquistare [[stima]], bisogna accostarsi ai più eminenti; una volta acquistata, star fra i mediocri. (da ''Non star mai in compagnia di chi ci può sminuire'', p. 102)
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*Se tutti affermano una cosa, o è [[verità|vera]] o vuol diventar tale. (da ''Non esser l'unico a condannare quel che a tutti piace'', p. 157)
*Chi poco [[conoscenza|sa]], vada sempre per la strada maestra [...]. (da ''Chi poco sa, s'attenga sempre a ciò che è più sicuro in ogni affermazione'', p. 157)
*Si dice che di sette in sette anni l'indole muta<ref>Secondo [[Solone]] la vita si rinnova in cicli di sette anni. {{cfr}} più dettagliatamente ''Oracolo manuale e arte di prudenza'', nota a p. 159.</ref>; se così è, bisogna avvalersene per migliorare il gusto e dargli rilievo. [...] Si potrà essere pavone a [[ventenne|vent'anni]], leone a [[trentenne|trenta]], cammello a [[quarantenne|quaranta]], astuto serpe a [[cinquantenne|cinquanta]], cane ringhioso ai [[settantenne|settanta]], e nulla, infine, agli [[ottantenne|ottanta]]. (da ''Saper rinnovare il proprio carattere ricorrendo alla natura e all'arte'', pp. 159-160)
*Le [[qualità]] perdono lucentezza se si toccan troppo, perché se ne vede prima la scorza esterna che l'intima sostanziosa essenza dell'animo.(da ''Sapersi servire della lontananza'', pp. 162-163)
*La [[fantasia]] giunge più lontano della vista, e l'inganno che di solito entra attraverso le orecchie, esce poi dagli occhi. (da ''Sapersi servire della lontananza'', p. 163)