Niccolò Machiavelli: differenze tra le versioni

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*[...] dice [[Tito Livio]] [...] che tutti insieme sono gagliardi, e, quando ciascuno poi comincia a pensare al proprio pericolo, diventa vile e debole. ([[s:Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio/Libro primo/Capitolo 57|libro I, cap. LVII]])
*Nessuna cosa essere più vana e più incostante che la [[moltitudine]], così Tito Livio nostro, come tutti gli altri istorici, affermano. ([[s:Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio/Libro primo/Capitolo 58|libro I, cap. LVIII]])
*Non è per questo che io giudichi che non si abbia adoperare l'armi e le forze; ma si debbono riservare in ultimo luogo dove e quando gli altri modi non bastino.<ref>{{cfr}} ''[[La mente di un uomo di Stato]]'', cap. II, III: «Le armi si debbono riservare in ultimo luogo, dove, e quando gli altri modi non bastino.»</ref> ([[s:Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio/Libro secondo/Capitolo 21|libro II, cap. 21]])
*[...] principi non buoni temono sempre che altri non operi, contro a loro, quello che par loro meritare [...].<ref>{{cfr}} ''[[La mente di un uomo di Stato]]'', cap. XI, XX: «Gli uomini non buoni temono sempre che altri non operi contro di loro quello che pare loro meritare.»</ref> ([[s:Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio/Libro terzo/Capitolo 6|libro III, cap. 6]])
 
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*Comincionsi le guerre quando altri vuole, ma non quando altri vuole si finiscono.<ref>{{cfr}} ''[[La mente di un uomo di Stato]]'', cap. II, XII: «Si ricordino i prìncipi, che si cominciano le guerre quando altri vuole, ma non quando altri vuole si finiscono.»</ref> ([[s:Istorie fiorentine/Libro terzo/Capitolo 7|libro terzo, cap. VII]])
*[...] coloro che [[vittoria|vincono]], in qualunque modo vincono, mai non ne riportono [[vergogna]]. ([[s:Istorie fiorentine/Libro terzo/Capitolo 13|libro terzo, cap. XIII]])
*Sono solamente quelle guerre giuste che sono necessarie, e quelle [[arma|armi]] sono pietose dove non è alcuna speranza fuora di quelle.<ref>{{cfr}} ''[[La mente di un uomo di Stato]]'', cap. II, IX: «Quella guerra è giusta, che è necessaria.»</ref><ref>{{cfr}} ''[[La mente di un uomo di Stato]]'', cap. II, III: «Le armi si debbono riservare in ultimo luogo, dove, e quando gli altri modi non bastino.»</ref> ([[s:Istorie fiorentine/Libro quinto/Capitolo 8|libro quinto, capitolo VIII]])
*[...] meglio [[città]] guasta che perduta; [...]. ([[s:Istorie fiorentine/Libro settimo/Capitolo 6|libro settimo, capitolo VI]])