Baltasar Gracián: differenze tra le versioni

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*L'indugio del [[prudenza|prudente]] gareggi con l'acume del perspicace: con chi ha occhi di lince per scrutare il pensiero, si usi l'inchiostro di seppia per nascondere il proprio intimo. (da ''Dominare la volontà'', p. 77)
*È una [[regole dai libri|massima]] ben nota ai saggi: abbandonare le cose prima che esse ci abbandonino. (da ''Non aspettare d'essere un sole che tramonta'', p. 82)
*Il [[gusto]] universale ha il primo voto in ogni ordine di cose. E perciò è giocoforza seguirlo per il momento e proporselo a modello; bisogna adattarsi al presente, anche se ci par meglio il passato [...]. (da ''Vivere secondo la moda'', p. 86)
*Le [[difetto|mancanze]] non si avvertono soltanto in chi si fa notar poco. (da ''Non farsi libello''<ref>Libro verde nel testo. Così era definito il registro in cui erano contenuti i nomi e l'ascendenza degli ebrei e dei musulmani convertiti al cristianesimo. {{cfr}} più dettagliatamente ''Oracolo manuale e arte di prudenza'', nota a p. 89.</ref>'' contro gli altri'', p. 89)
*Il credito si fonda più sulla cautela che sui fatti, e perciò se uno non è casto sia almeno cauto.<ref>''Nisi caste, saltem caute'': ''Se non castamente, almeno con cautela'', detto latino. {{cfr}} ''Oracolo manuale e arte di prudenza'', nota a p. 89.</ref>. (da ''Sciocco non è chi commette la sciocchezza, ma chi, dopo averla commessa, non la sa nascondere'', p. 89)
*I doveri dell'[[amicizia]] ammettono una sola eccezione: quella di non confidare all'amico i propri [[difetto|difetti]], che, se fosse possibile, non dovrebbero esser confidati neppure a se stessi. (da ''Sciocco non è chi commette la sciocchezza, ma chi, dopo averla commessa, non la sa nascondere'', p. 89)