Papa Giovanni Paolo II: differenze tra le versioni

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*Ecco, sta davanti a noi l'uomo, il nostro Beato, Edoardo Giuseppe Rosaz, il cui cuore il Padre del nostro Signore Gesù Cristo "ha illuminato con la sua luce". Egli a questa luce divina si è aperto pienamente. Ha fatto tutto perché questa luce salvifica lo penetrasse e trasformasse interiormente. Grazie a ciò, camminò guidato dalla speranza di questa chiamata diventata "caparra della nostra eredità" in Gesù Cristo. Monsignor Rosaz è stato l'uomo di questa speranza soprannaturale che non delude. ([http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/homilies/1991/documents/hf_jp-ii_hom_19910714_beatificazione-rosaz_it.html Omelia] per la beatificazione di [[Edoardo Giuseppe Rosaz|Monsignor Rosaz]], 14 luglio 1991)
*Ella {{NDR|[[Adrienne von Speyr]]}} aveva una predilezione per "il discepolo che Gesù amava" {{NDR|[[Giovanni apostolo ed evangelista|Giovanni apostolo]]}} e lo vedeva come l'ultimo e il più profondo interprete del mistero di Gesù, dell'amore del Padre per il mondo, del ruolo dello Spirito Santo di introduttore perfetto nella luce piena della Rivelazione del Padre e del Figlio. Adrienne ha penetrato molto vivamente la profonda comunione di fede e di cuore tra la Madre di Gesù e il solo apostolo rimasto con lei ai piedi della croce. Ella vi vedeva l'origine verginale della Chiesa, di quella Chiesa che doveva essere affidata a Pietro. Che questa spiritualità, intensamente vissuta, da Adrienne von Speyr, vi aiuti a incarnare sempre meglio la vostra preoccupazione di vita evangelica ed ecclesiale nelle realtà del mondo contemporaneo.<ref>Dal discorso ai partecipanti del convegno sulla missione ecclesiale di Adrienne von Speyr, 28 settembre 1985; citato in Marcello Paradiso, ''Il blu e il giallo. Hans Urs von Balthasar e Adrienne von Speyr: un'avventura spirituale'', Effatà Editrice, Cantalupa, 2009, [http://books.google.it/books?id=XAZHNJXs9jYC&pg=PA4 p. 4]. ISBN 978-88-7402-511-4</ref>
*Fu proprio la barbarie registrata nei confronti della dignità umana che portò l'Organizzazione delle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]] a formulare, appena tre anni dopo la sua costituzione, quella [[Dichiarazione universale dei diritti umani|Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo]] che resta una delle più alte espressioni della coscienza umana nel nostro tempo. (dal ''Discorso all'Assemblea Generale dell'ONU'', 5 ottobre 1995)
*I [[trapianto|trapianti]] sono una grande conquista della scienza a servizio dell'uomo e non sono pochi coloro che ai nostri giorni sopravvivono grazie al trapianto di un organo. La medicina dei trapianti si rivela, pertanto, strumento prezioso nel raggiungimento della prima finalità dell'arte medica, il servizio alla vita umana. Per questo, nella Lettera Enciclica Evangelium vitae ho ricordato che, tra i gesti che concorrono ad alimentare un'autentica cultura della vita "merita un particolare apprezzamento la donazione di organi compiuta in forme eticamente accettabili, per offrire una possibilità di salute e perfino di vita a malati talvolta privi di speranza".<ref name=tra/>
*Il ministero ordinario ha una sua "profondità" e in tale profondità trova il suo vero significato: non si tratta soltanto, attraverso le attività varie e molteplici del ministero, di essere l'animatore o il coordinatore della comunità, ma in misura maggiore si tratta di rappresentare sacramentalmente, nella comunità e per essa, il Cristo, capo della Chiesa e suo corpo. (dal discorso ai vescovi del Belgio in visita in Vaticano)<ref>Citato in ''Libero'', 23 novembre 2003, p. 7.</ref>