Giuseppe Mazzini: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Giuseppe Mazzini==
*Ah! come poco indovinano gli uomini le condizioni dell'anima altrui, se non la illuminano — ed è raro — coi getti d'un amore profondo! (da ''Note autobiografiche'')
*Affratelliamoci nell'affetto della Patria. In voi segnatamente sta l'elemento del suo avvenire. Ma questo avvenire della Patria e vostro, voi non lo fonderete se non liberandovi da due piaghe che oggi pur troppo, spero per breve tempo, contaminano le classi più agiate e minacciano di sviare il progresso Italiano: il ''Machiavellismo'' e il ''[[Materialismo]]''. Il primo, travestimento meschino della scienza d'un Grande infelice<ref>Il [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]] per le disavventure incontrate come uomo «pubblico». (nota{{NDR|Nota del curatore del libro)}}</ref>, v'allontana dall'amore e dall'adorazione schietta e lealmente audace della Verità: il secondo vi trascina inevitabilmente, col culto degli ''interessi'', all'egoismo ed all'anarchia.<br />Voi dovete [[Amor di Dio|adorar Dio]] per sottrarvi all'arbitrio e alla prepotenza degli uomini. (da ''Agli operai italiani''<!--, pp. 17-18-->)
*Dio e il Popolo. (da ''La Giovine Italia. Serie di scritti intorno alla condizione politica, morale e letteraria dell'Italia, tendenti alla sua rigenerazione'', fascicolo III, Marsiglia, 1932)
*Due gioie concesse Iddio agli uomini liberi sulla terra: il plauso dei buoni, e la bestemmia dei tristi! (da ''La «Voce della Verità»'', negli ''Scritti editi ed inediti'', Milano, 1861, vol. I, p. 168)
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===''Della Giovine Italia''===
<div align=right>''Les jeunes gens de vingt à trente–<br>cinq<br>ans ont grandi dans la révolution...<br>Eux seuls sont notre espérance''.<ref>L'Epigrafe è troppo assoluta, perché noi la ammettiamo senza riserva, e rimettiamo all'articolo. Ma non abbiamo potuto resistere al piacere di registrare in favore della gioventù un giudizio pronunciato da uno de' primi padri della dottrina, che contende alla nuova generazione la facoltà di progresso. (nota{{NDR|Nota dell'autore)}}</ref><br>[[Victor Cousin|VICTOR COUSIN]]</div>
Le parole di Cousin, poste in fronte all'articolo, racchiudevano, parmi, un alto senso politico, e compendiavano in certo modo la scienza del moto sociale nel secolo XIX. Egli le proferiva parlando allo Zschokke, e Zschokke, canuto, ma d'anima giovine e repubblicana, le raccoglieva con amore, e le registrava in fronte a un suo libro, intravvedendovi una profezia di vittoria e di civiltà.