Emanuela Audisio: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Sulla [[rivalità Borg-McEnroe]]}} Lo svedese era ordinato, dentro e fuori. McEnroe era l'opposto: incapace di far tacere le voci nella sua testa. Forse Borg meditava prima di colpire la palla, McEnroe invece pensava mentre la colpiva.<ref name=mc/>
*[[Pietro Mennea|Mennea]] ci ha divisi, come Coppi e Bartali, si è fatto odiare per le sue polemiche, per le sue contorsioni mentali, perché non ci voleva apatici e indifferenti, ma anzi ci voleva sentire schierati sulla sua pelle. Mennea non è stato il campione freddo che produce record per gli sponsor e per l'audience, ma l'uomo che per vincere ha bisogno di tutti, che è eternamente in lotta con la vita, con il grande nemico. Mennea non capiva come il suo grande avversario Borzov potesse sorridere ai blocchi di partenza. Come fa a essere così sereno?, chiedeva. Per lui davanti c'era solo la sofferenza, la smorfia di fatica, il lavoro atavico per uscire dal buio della caverna.<ref name=mennea/>
*MISSING. A 50 anni [[Roberto Baggio]] è fuori: dal gioco, dal calcio, da ogni falò delle vanità. Ha smesso da oltre dieci anni di misurare il mondo con le righe del campo. Non rilascia interviste, non parla di calcio, non presenzia. Gli è riuscita la magia di scomparire dal palcoscenico, di evitare l'invenzione della nostalgia, niente più c'era una volta in America. Se n'è andato senza avere conti in sospeso con i ricordi, fedele all'idea che un addio è un pallone che non torna indietro.<ref>Da ''[http://www.repubblica.it/sport/calcio/2017/02/13/news/il_campione_diverso_rimasto_tra_noi_con_la_sua_assenza-158175485/ Baggio, il campione diverso rimasto tra noi con la sua assenza],'', ''Repubblica.it,'', 13 febbraio 2017.</ref>
*{{NDR|Su [[Pietro Mennea]]}} Non si era mai visto un ragazzo del sud sfrecciare così veloce, uno che dietro non aveva né piste, né tradizione, ma solo tanta fame. Gliela leggevi in faccia: era magro, tirato, con la smorfia di chi patisce una condanna. Ruvido, sempre in salita, a lottare contro il destino. Conosceva la misura della fatica. Un fisico normale, non un superuomo.<ref name=monaco/>
*{{NDR|Su [[Pietro Mennea]]}} Per noi resterà sempre quel bianco sgraziato, ingobbito dalla fatica, che sembrava scivolare malamente fuori dalla curva e che un giorno ne riemerse rubando il tempo al mondo. [...] Per noi resterà sempre il piccolo italiano che ce la fece contro il mondo e che per diciassette anni, tanto è durato il suo record nei duecento, ci ha permesso di fare bella figura con gli altri. Gli altri avevano i belli, i felici, i vincenti. Quelli che arrivavano sul traguardo perché il destino aveva deciso così. Noi avevamo questo ragazzo del sud, di Barletta, mai amico di nessuno, mai in pace con se stesso, che per correre non aveva nemmeno una pista, che di sé parlava in terza persona come Cesare. Avevamo il "nero bianco", come lo definirono. Un atleta dai muscoli di seta, dalla volontà di ferro, e dalla rabbia feroce. In anni in cui il pianeta era dominato dai campioni scientifici dell'est, dagli afroamericani fisicamenti strepitosi, Mennea si mise in mezzo, si caricò l'Italia sulle spalle, anche borbottando, e lavorando come una bestia ci portò lassù, in cima alla velocità, perché tutti potessimo guardare la terra dall'alto in basso. Grazie a Mennea, correvamo.<ref name=mennea/>
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==Altri progetti==
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