Paolo Gentiloni: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Sulla [[Guerra civile siriana]].}} In [[Siria]] stiamo seguendo due esercizi politici molto delicati che si intrecciano le operazioni militari. Il primo tende a mettere d'accordo i Paesi del Gruppo di Vienna su quali siano i gruppi terroristici. Il secondo, coordinato dalle Nazioni unite, deve individuare i gruppi anti-Assad che in gennario dovrano partecipare al negoziato con esponenti del regime siriano. Se effetticamente riusciremo a fare partire il negoziato, scatterà anche un cessate il fuoco che è la prima luce di speranza in quel Paese martoriato da anni di massacri.<ref>Ciato in ''[http://www.repubblica.it/politica/2015/12/27/news/gentiloni_intervista_stato_islamico_siria_libia_europa_terrorismo-130207743/?ref=HREA-1 Siria, Iraq, Libia, terrorismo. Il ministro Gentiloni a Repubblica: "Lo Stato Islamico ora è in difficoltà"]'', ''la Repubblica.it'', 27 dicembre 2015.</ref>
*L'[[omicidio di Giulio Regeni]] è stato una ferita per le nostre coscienze.<ref>Da un intervento rilasciato alla Camera dei Deputati il 5 aprile 2016; citato in ''[http://www.camera.it/leg17/410?idSeduta=0602&tipo=stenografico#sed0602.stenografico.tit00110 Resoconto dell'Assemblea]'', ''Camera.it'', 5 aprile 2016</ref>
*[...] l'Italia resta fermamente impegnata a lavorare con tutti i partner per consolidare i risultati del passato e per garantire il più ampio sostegno alla nuova risoluzione per la moratoria universale della [[pena di morte]].<ref>CitatoIn occasione della 71ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite; citato in ''[http://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/comunicati/2016/09/moving-away-from-the-death-penalty.html "Moving away from the death penalty: the voices of victims" - Il Ministro Gentiloni co-presiede insieme a Ban Ki Moon l’eventol'evento sul tema della pena di morte]'', Ministero degli Affari ''Esteri.it'', 21 settembre 2016. In occasione della 71ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite.</ref>
*La diffusione dell'[[lingua italiana|italiano]] è un pezzo della politica estera del nostro Paese. Perché la lingua è il veicolo attraverso cui passano la nostra cultura, i nostri valori, la nostra visione del mondo.<ref name="italiano">''[http://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/interviste/2016/10/gentiloni-l-italiano-patrimonio.html Gentiloni: "L'italiano, patrimonio da tutelare]"'', ''Il Messaggero'', 16 ottobre 2016.</ref>
*Promuovere di più e meglio l'italiano all'estero è un impegno comune di tutto il [[Governo Renzi|Governo]] {{NDR|Renzi}} - a cominciare dal Presidente del Consiglio e dai Ministri dell'Istruzione e della Cultura - e richiede di coordinare iniziative e attori diversi: la nostra rete diplomatico-consolare, gli Istituti Italiani di Cultura, insieme agli altri attori che all'estero contribuiscono alla promozione culturale e linguistica (scuole italiane, lettorati di italiano) e alla Società Dante Alighieri oggi guidata dal professor Andrea Riccardi. Senza dimenticare il ruolo fondamentale che il servizio pubblico radiotelevisivo può svolgere su questi temi. Una strategia che a sua volta si lega ad altri obiettivi di sistema, come quello di aumentare la capacità di attrarre studenti stranieri nelle università italiane, ancora molto al di sotto del potenziale. E che può avere ricadute importanti anche sul miglioramento della formazione linguistica destinata agli immigrati, fattore essenziale per il successo delle politiche di integrazione.<ref name="italiano"/>
*Piuttosto se c'è un Paese chiave per ridurre i flussi nel Mediterraneo centrale, è il [[Niger]]. E sul Niger l'Italia sta lavorando con Parigi e Berlino per un pacchetto che spero sia varato nelle prossime settimane e che può avere in dotazione diverse centinaia di milioni di euro messi dai tre Paesi coinvolti e dall'UE. Questo pacchetto è l'unico che nel breve termine può ridurre sensibilmente i flussi perché il Niger è l'anticamera della [[Libia]] e, essendo un Paese di transito senza migranti propri e senza rimesse, è pronto a collaborare.<ref>Dall'intervista ''[http://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/interviste/2016/11/gentiloni-migranti-e-crescita-un.html Gentiloni: "Migranti e crescita. Un dialogo positivo per disinnescare le crisi]'', ''La Stampa'', 28 novembre 2016.</ref>
*{{NDR|Sulla nascita del [[Governo Gentiloni]].}} Dalle consultazioni è emersa l’indisponibilitàl'indisponibilità delle maggiori forze delle opposizioni a condividere responsabilità in un nuovo governo. Dunque non per scelta ma per senso di responsabilità ci muoveremo nel quadro del governo e della maggioranza uscente.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/politica/2016/12/11/news/mattarella_incarico_gentiloni_premier-153869553/?ref=HREA-1 Gentiloni accetta con riserva: "Stessa maggioranza per indisponibilità opposizioni"]'', ''Repubblica.it'', 11 dicembre 2016.</ref>
*Dobbiamo essere tutti insieme un po' più ottimisti, so che è difficile, ma siamo un Paese di risorse, qualità e capacità straordinarie.<ref name="ottimismo">Citato in ''[http://www.repubblica.it/politica/2017/02/18/news/gentiloni_siamo_un_grande_paese_ma_piu_ottimismo_-158611848/ Gentiloni: "Siamo un grande Paese, ma più ottimismo"]'', ''Repubblica.it'', 18 febbraio 2017.</ref>
*Il senso dell'impegno del [[Governo Gentiloni|governo]] è evitare la distruzione delle [[periferia|periferie]], quartieri che, invece, come dice [[Renzo Piano]], vanno ricuciti, lavorando su ciò che già esiste, rendendoli qualitativamente migliori. Questo significa accorciare le distanze. Siamo attenti a non dimenticare ricchezza e qualità nelle nostre periferie, sociali, geografiche, culturali. Non lasciamo crescere divaricazioni, altrimenti ce ne verrà violenza e preoccupazione.<ref name="ottimismo"/>