Søren Kierkegaard: differenze tra le versioni

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*La maggior parte degli uomini vive per avere il pane quotidiano; quando l'ha avuto vive per avere un buon pane quotidiano; e quando ha ottenuto anche questo, muore.
*Ma chi scorge nel [[godimento]] il senso e lo scopo della vita, sottopone sempre la sua vita a una condizione che, o sta al di fuori dell'individuo, o è nell'individuo ma in modo da non essere posta per opera dell'individuo stesso.
* Ma cosa vuole dire vivere esteticamente e cosa vuol dire vivere eticamente? Cosa è l’estetica nell’uomo?, e cosa è l’etica? A ciò risponderò: L’estetica nell’uomo è quello per cui egli spontaneamente è quello che è; L’etica è quello per cui diventa quello che diventa. Chi vive tutto immerso, penetrato nell’estetica, vive esteticamente.
*Nulla di finito, nemmeno l'intero mondo, può soddisfare l'animo umano che sente il bisogno dell'eterno.
*Ogni uomo, per quanto poco intelligente sia, per quanto bassa sia la sua posizione nella vita, ha un bisogno naturale di formarsi una concezione di vita, una rappresentazione del [[Senso della vita|significato della vita]] e del suo scopo. Anche chi vive esteticamente fa questo, e l'espressione comune che, in ogni tempo e in ogni diverso stadio, si è sempre sentita, è questa: bisogna godere la vita.
* Cos’è dunque la malinconia? E’ l’isterismo dello spirito. Giunge un momento nella vita dell’uomo in cui l’immediatezza diviene quasi matura ed in cui lo spirito esige una forma superiore nella quale affermare se stesso come spirito. Come spirito immediato l’uomo è una cosa sola con tutta la vita terrena, e lo spirito si vuol quasi raccogliere fuori da questa dispersione, e trasfigurarsi in se stesso: la personalità vuole diventare cosciente di se nel suo eterno valore. Se questo non accade, se il movimento si ferma, e viene represso, subentra la Malinconia.
*Il dubbio è il movimento interno del pensiero stesso, e nel mio dubbio mi comporto più impersonalmente che posso.
*Il dubbio è la disperazione del pensiero, la disperazione è il dubbio della personalità; e per questo che tengo tanto alla determinazione della scelta.
*Per dubitare serve del talento, ma per disperare non ne occorre affatto. Ma il talento come tale è una differenza, e quello che per farsi valere esige una differenza, non sarà mai l’assoluto; perché l’assoluto può solo essere l’assoluto per l’assoluto .
*Qui voglio ricordare la mia definizione dell'[[etica]]: essa è ciò per cui l'uomo diventa quello che diventa.
*Se un uomo fosse tanto furbo da poter nascondere di essere [[pazzia|pazzo]], potrebbe far impazzire tutto il mondo.
*Per il momento i nostri cammini sono divisi; procuratevi il denaro ed in me troverete sempre un amico che saprà dimenticare che una volta eravate senza denaro.
*La maggior parte degli uomini vive per avere il pane quotidiano; quando l’ha avuto vive per avere un buon pane quotidiano; e quando ha ottenuto questo, muore.
*Verrà il giorno in cui si vedrà che gli individui migliori in senso estetico, quelli che pongono lo scopo della vita nel differenziarsi, dispereranno di questa loro posizione eccezionale per ritrovare ciò che è semplicemente umano. Questo sarà bene anche per noi gente da poco, che a volte ci sentiamo turbati perché non abbiamo saputo nella nostra vita distinguerci. E, a dir la verità, il motivo non era solo che disdegnavamo una concezione simile di vita; ci sentivamo anche troppo insignificanti per realizzarla.
* Ricordo di aver letto una volta una satira non priva di spirito intorno alla emancipazione della donna.
Lo scrittore si soffermava specialmente sull’abito , e pensava che in questo caso doveva essere uguale per l’uomo e per la donna. Immagina che orrore! Allora mi parve che lo scrittore non avesse concepito il suo compito abbastanza profondamente, che i contrasti che ponevano non colpissero l’idea abbastanza nel segno. Ardito per un momento pensare questa bruttezza, perché so che così la bellezza si mostrerà in tutta la sua verità. Cosa è più bello degli abbondanti capelli della donna, dei suoi ampi boccoli? Eppure lo scrittore dice che è un segno della sua imperfezione e ne espone anche parecchi motivi. Ma osserva la donna quando china il capo verso la terra, quando le trecce rigogliose quasi toccano terra, e pare che siano cespi di fiori coi quali essa cresca insieme alla terra? Mentre l’uomo invece è, per così dire, respinto dalla terra e mira verso il cielo. Essa non sta accanto a lui come l’essere imperfetto? Eppure questi capelli sono la sua bellezza, anzi la sua forza; poiché è con questi , come dice il poeta, che essa imprigiona l’uomo e lo lega alla terra. Mi piacerebbe dire a uno di quegli imbecilli che predicano l’emancipazione: eccola, guardala in tutta la sua imperfezione! Un essere da meno dell’uomo! se hai il coraggio, taglia le abbondanti trecce, spezza queste pesanti catene e lasciala correre come una pazza, come una assassina, a terrore dell’umanità.
 
==''Diario''==