Derby di Milano: differenze tra le versioni

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== Citazioni ==
*E fui dell'[[Football Club Internazionale Milano|Internazionale]], della squadra, cioè, di 'sciori', come veniva chiamata allora per distinguerla dal [[Associazione Calcio Milan|Milan]]. Al Milan infatti andavano le simpatie degli operai, dei brumisti [gli antenati dei tassisti] e dei ferrovieri. Il seguito dell'Internazionale invece era composto di studenti, impiegati. Era la squadra snob, insomma. ([[Ermanno Aebi]])
*E poi il Milan mi è simpatico: lo trovo un interessante fenomeno naturale. È una squadra di Milano, per cominciare, ed è piena di tifosi gioviali. Vince gli scudetti senza accorgersene, ma ogni tanto gioca bene (è una classe preterinzionale, ma esiste). Vedo nei rossoneri un'ansia di piacere che li rende simpatici. Quando li vedo scendere in campo, vorrei fargli una carezza. ([[Beppe Severgnini]])
*Grembiule nero e fiocco azzurro: per un bambino milanista il primo giorno di scuola è un trauma. ([[Diego Abatantuono]])
*Ho giocato tanti derby ma quello di Milano è un’altra cosa. Una città sola con due squadre ricche di storia che giocano nello stesso stadio. È una cosa che, insieme a tante altre, fa di questa partita qualcosa di unico. ([[Kaká]])
*Se il calcio è epico – talvolta, devo dire, mi sembra soprattutto comico – è difficile trovare un ruolo ai rossoneri. Se l'Inter è Ettore (bello, valoroso e masochista), e la Juve è Achille (forte, permaloso e furbetto) il Milan può essere, al massimo, Patroclo. Bravo ragazzo, ma perfino [[Omero]] dopo qualche verso l'ha mollato. ([[Beppe Severgnini]])
 
=== [[Giuseppe Prisco]] ===
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*Sono diventato appassionato di calcio e tifoso dell'Inter in una lontana domenica del 1929. Avevo poco più di sette anni e la sera, come tutte le domeniche, vennero a casa nostra gli zii Pasquale e Antonietta Bussola. Lo Zio Pasquale, avvocato come mio padre, era socio vitalizio dell'Inter e, avendo l'Inter battuto quel pomeriggio il Milan sul campo di via Goldoni, arrivò a casa nostra con un vassoio di paste Alemagna comprate nel negozio di via Orefici, dicendo che non si poteva non festeggiare una vittoria così importante. Ci furono dei brindisi ai quali partecipai, ma quando chiesi qualche notizia sul Milan mi fu risposto che era meglio non parlare di certa gente non degna della nostra attenzione. Capii insomma che i milanisti erano degli esseri incolpevoli ma decisamente di altra categoria, diciamo pure di serie B rispetto agli altri cittadini.
*Tutti i miei figli sono interisti. Una volta mi hanno chiesto se mio figlio Luigi avesse tifato per il Milan. Ho risposto: "Lui ha gli occhi azzurri ed è chiaro di capelli, mentre io ero scuro e ho gli occhi neri. Se Luigi avesse tifato Milan, avrei chiesto la prova del sangue. Perché a quel punto non mi sarei fidato neanche di mia moglie".
 
===[[Beppe Severgnini]]===
*E poi il Milan mi è simpatico: lo trovo un interessante fenomeno naturale. È una squadra di Milano, per cominciare, ed è piena di tifosi gioviali. Vince gli scudetti senza accorgersene, ma ogni tanto gioca bene (è una classe preterinzionale, ma esiste). Vedo nei rossoneri un'ansia di piacere che li rende simpatici. Quando li vedo scendere in campo, vorrei fargli una carezza.
*Se il calcio è epico – talvolta, devo dire, mi sembra soprattutto comico – è difficile trovare un ruolo ai rossoneri. Se l'Inter è Ettore (bello, valoroso e masochista), e la Juve è Achille (forte, permaloso e furbetto) il Milan può essere, al massimo, Patroclo. Bravo ragazzo, ma perfino [[Omero]] dopo qualche verso l'ha mollato.
 
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