Luciano Moggi: differenze tra le versioni

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*La decisione [di non rinnovare il contratto] non è dipesa da De Canio né dal ds Perinetti quanto invece dalla Gea. E precisamente dal signor Luciano Moggi. È lui a fare il mercato del Siena e non solo. Lo sanno tutti che la sua Gea ha le mani in pasta un po' ovunque. Del resto al calcio italiano evidentemente fa comodo un accentratore. Quello che è mostruoso nell'organizzazione di Moggi è il conflitto di interessi che si crea. Se all'interno di un club sia il ds che il tecnico sono della Gea, è normale che sul mercato acquistino solo ed esclusivamente giocatori della loro scuderia. La Gea ha grande potere sui giocatori e le società di medio-basso livello. Chi ne è fuori deve arrangiarsi e cercare di disputare grandi campionati per emergere. ([[Stefano Argilli]])
*Luciano Moggi è stato radiato da ogni ruolo nel calcio. Il terrore si diffonde tra gli appassionati degli altri sport. ([[Gene Gnocchi]])
*Moggi chiama i miei professori per cambiarmi la pagella.<ref>Striscione esposto da un paio di tifosi palermitani in occasione della partita di Serie A tra Palermo e Messina del 14 maggio 2006; il riferimento era all'inchiesta che venne avviata due settimane prima dalla Procura Federale della Federcalcio italiana nell'ambito dello scandalo denominato Calciopoli e che vedeva, tra i maggiori imputati, l'allora direttore generale della Juventus Luciano Moggi, indagato ed in seguito condannato per aver intrattenuto, tramite telefonate, rapporti con arbitri, designatori e dirigenti di altre squadre.</ref> ([[Striscioni del calcio|striscione]])
*"Moggi si rivolge a Cristo con umiltà, con desiderio di ricostruire: è un uomo che nella vita ha dato il suo contributo". E non solo agli arbitri. Finalmente anche la [[Chiesa]], nella persona del vescovo [[Domenico Sigalini]], ha capito quello che in Italia ormai sapevano tutti: cioè che Lucianone è un perseguitato, un martire, uno che dava fastidio e per questo l'hanno incastrato. Altro che buon ladrone o figliol prodigo: la parabola vivente è lui, l'evangelico Moggi, appena tornato da Lourdes dove, al solito, non si è fatto notare. San Giovanni Rotondo, Lourdes, la Madonna del Divino Amore: sono posti miei. Al termine di una simile Champions League della [[fede]], bisognerebbe farlo santo subito. Moggi annuncia anche un miracolo: "Saranno costretti a togliermi la squalifica, perché qualcuno mi aiuterà". Secondo indiscrezioni si tratta di un personaggio molto in alto, persino più di Carraro. Influente, o per meglio dire onnipotente. Uno che potrebbe chiudere Paparesta nello spogliatoio senza la chiave. Con lui, anzi con Lui, Luciano Moggi ha un dialogo privilegiato. Si parlano ogni giorno, ma solo al telefonino. La scheda l'ha procurata Lucianone. ([[Maurizio Crosetti]])
*Ovunque un "tu" piacione e colloso, un clima da eterna rimpatriata (e si immaginano i ristoranti, i bavaglioli, le risate grasse) e una furbizia greve, da commedia dell'arte: quella stessa che poi vediamo, ripulita dei suoi quadri più inconfessabili, nei peggiori talk-show calcistici, dove "l'amico Moggi" da anni ammannisce a una platea spesso estasiata oscure facezie e sorridenti minacce, una specie di andreottisimo però imbertoldito, un'imitazione popolaresca del Potere che è parodia però senza saperlo. In fondo soprattutto penosa, e penosa non tanto perché rimanda a probabili prepotenze calcistiche, quanto perché incarna (altro che calcio...) la vecchia furbizia contadina italiana appena appena camuffata, incravattata di fresco, e riscodellata in video per la gran gioia di chi non vuole fare la fatica di pensarci diversi, noi italiani, da questo stucchevole arrangiarci da subalterni: da servi, altro che da potenti. (Che la [[furbizia]] sia caratteristica servile, e mai signorile, è la sola fondamentale scoperta politica che milioni di italiani devono ancora fare). ([[Michele Serra]])