Tumore: differenze tra le versioni

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*Considerate le più recenti evidenze, si può grossolanamente stimare che circa un terzo dei tumori sia evitabile con cambiamenti della dieta. ([[Walter Willett]])
*Di sicuro {{NDR|avere un cancro}} è un'esperienza che fa uscire da un certo automatismo di comportamenti, da quell'andare avanti con inerzia, dando per scontate le cose. In queste circostanze, uno è obbligato a fermarsi e pensare. ([[Janez Drnovšek]])
*Due parole e la [[vita]] deraglia. Bastano due parole a cambiare la nostra [[esistenza]] e stravolgerla per sempre. Non avevo mai immaginato potesse davvero accadere così.<br />È accaduto.<br />Ha ragione Woody Allen in quella battuta sulfurea di un suo vecchio film: «In questa nostra epoca le due parole più belle che si possono ascoltare non sono "Ti amo", ma "È benigno"».<br/>Il mio [[carcinoma del polmone|cancro]] non è benigno. Si è incistato nel polmone destro e sta lì, secondo i medici, dal almeno quattro anni. Da come è messo e da come ha prodotto i linfonodi non deve starci neanche tanto male. È bello grosso, tra i cinque e i sette centimetri, e tutto intorno ha figliato i suoi orribili pipistrelli che hanno scelto i posti migliori della sala per godersi lo spettacolo. ([[Pietro Calabrese]])
*– Ehi, andiamo, sto soffrendo...<br />– Vuole vedere la sofferenza? Vada alla chiesa metodista il martedì sera. Veda quelli con il cancro ai testicoli. Quella è sofferenza. (''[[Fight Club (film)|Fight Club]]'')
*Glioma, fibroma, blastoma. Qualunque sia il tumore le persone pensano che il tuo approccio sia lo stesso: trovi il punto del corpo in cui si nasconde, poi apri il paziente e tagli via tutto. Ma non stai combattendo soltanto contro un tumore, in realtà sei in guerra contro un miliardo di cellule. (''[[Grey's Anatomy (decima stagione)|Grey's Anatomy]]'')
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===[[Pietro Calabrese]]===
*Due parole e la [[vita]] deraglia. Bastano due parole a cambiare la nostra [[esistenza]] e stravolgerla per sempre. Non avevo mai immaginato potesse davvero accadere così.<br />È accaduto.<br />Ha ragione Woody Allen in quella battuta sulfurea di un suo vecchio film: «In questa nostra epoca le due parole più belle che si possono ascoltare non sono "Ti amo", ma "È benigno"».<br/>Il mio [[carcinoma del polmone|cancro]] non è benigno. Si è incistato nel polmone destro e sta lì, secondo i medici, dal almeno quattro anni. Da come è messo e da come ha prodotto i linfonodi non deve starci neanche tanto male. È bello grosso, tra i cinque e i sette centimetri, e tutto intorno ha figliato i suoi orribili pipistrelli che hanno scelto i posti migliori della sala per godersi lo spettacolo.
*Non so esattamente cosa io sia oggi, ma so per certo che non sono una persona "normale", e questa è una sensazione spiacevole. Certi giorni, e soprattutto certe notti, mi sembra di pattinare sul ghiaccio della mia anima. I medici hanno voglia a dire che bisogna comportarsi normalmente e fare una vita normale, uguale a quella di prima. Balle. Loro per primi sanno che non è così, e non è possibile che sia così. Oggi dal cancro si può guarire, oppure si può imparare a convivere con la malattia, e molti ci riescono. Ma "normali" non si è mai più. Si è diversi, un'altra cosa, spesso migliori, più consapevoli, più dolci. Ma niente è più come prima.
*Ricordo che Barbara e io siamo tornati a casa tramortiti, lei più di me. Come medico, e come medico che diagnostica almeno una volta al giorno un tumore alla mammella e che deve preparare la paziente ad assorbire il colpo di quella notizia, lei sapeva bene a cosa saremmo andati incontro tutti e due.<br/>Sapeva quanto è vigliacco il cancro, quanto è tenace, come rode e corrode, come si nasconde per attaccare all'improvviso, come sparisce per poi riapparire e colpire. Sapeva che non dà tregua. Sapeva che è talmente stupido e feroce che accetta di morire pur di uccidere il suo ospite: perché le cellule tumorali smetteranno anche loro di mangiare e crescere e vivere non appena avranno ammazzato l'uomo che hanno scelto per il loro macabro festino.