Luciano De Crescenzo: differenze tra le versioni

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*Dovendo fare un viaggio con qualcuno, preferirei mille volte la compagnia di un ateo che non quella di un religioso. Perfino il nostro [[Papa]] potrebbe crearmi dei problemi, se non altro per la conversazione. Sì, lo so: mi dicono che sia tanto una brava persona. Non può negare, però, di essere religioso. (da ''Il pressappoco'', Oscar Mondadori, Milano, 2007, p. 97)
*[[Filippo Neri]] credeva negli uomini, credeva nella loro energia e nella loro capacità di stare insieme. (da ''Tutti santi: me compreso'', p. 85)
*Il pregiudizio è un limite di chi lo attua, non di chi lo riceve. (da ''L'amore eterno esiste davvero. Si chiama tifo per il calcio'', ''Il Giornale'', 23 gennaio 2017)
*I [[Napoli|napoletani]] sono un popolo pieno di devozione cristiana, ma non hanno mai veramente abbandonato le tradizioni pagane. Sono sempre rimasti un po' politeisti. È proprio l'idea di Dio, del Dio che è uno, che noi napoletani facciamo fatica a digerire. Prendete i protestanti, quelli appena hanno un guaio, anche piccolissimo, dicono subito: "My God". Noi non diciamo mai "Mio Dio", preferiamo rivolgerci a qualcuno di più preciso, per questo invochiamo i santi [...]. In certi casi particolari, si sceglie di rivolgersi alle anime del [[purgatorio]]. Qui qualcuno può obiettare: e perché non a quelle del [[paradiso]], non sono più influenti, più introdotte? Ma il punto è proprio questo e i napoletani lo sanno. Le anime del paradiso se ne fottono, ormai vivono la loro estasi celeste, hanno raggiunto l'obiettivo e di quello che succede quaggiù non gliene importa niente. Invece le anime del purgatorio lottano ancora, hanno bisogno delle preghiere. E allora nasce lo scambio, la convenienza reciproca. (da ''Tutti santi: me compreso'', p. 51)
*I vecchi che posseggono il senso dell'humour hanno diritto al trenta per cento di sconto sull'età. (da ''Ordine & disordine'', Mondadori, 2014)