Walter White: differenze tra le versioni

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*Nel viaggio per venire all'ospedale abbiamo trovato solo semafori verdi, tutti i semafori che abbiamo incrociato erano verdi, verdi. Eheh, quando mai capita? Passavamo e bing, bing, scattavano sul verde. Per tutto il tragitto sono riuscito a pensare solo: perché oggi? Perché, perché non ho la possibilità di passare qualche minuto in più con la mia famiglia. Non ho mai desiderato tanto trovare un bell'ingorgo. Almeno sarei rimasto coi miei cari... un altro po'. Comunque sono sopravvissuto a quest'ospedale, e sono molto meno forte di tuo marito.
 
*'''Walt''': C'è stato un momento perfetto e mi è passato accanto. Già, avrei dovuto averne abbastanza, arrendermi. Era questo il punto. Tutto questo non avrebbe più senso se non avessi voglia di vivere. Ma dovevo mollare prima che lei lo scoprisse, Skyler. Doveva succedere prima.<br>'''Jesse''': Momento perfetto? Per cosa? Per morire? Perché stai parlando di morte?<br>'''Walt''': Sto dicendo che ho vissuto troppo a lungo. Uno vuole che sentano la sua mancanza. È così. Vuoi che il ricordo che hanno di te sia...Non so...ma lei si rifiuta. Proprio non vuole capire. Per quanto bene io cerchi di spiegarglielo, in questi giorni è così...Io-io credo che esista una sorta di combinazione di parole...devono esistere alcune parole che messe in un ordine specifico possano spiegare tutto. Ma con lei non...io proprio non le ho proprio trovate queste parole.<br>'''Jesse''': Signor White, perché non ti siedi?<br>'''Walt''': Eh? Sai, magari prima della finta amnesia temporanea. Ma prima dell'amnesia non avevo abbastanza denaro, quindi no, non allora. E poi in quel momento mia figlia non era ancora nata. Doveva essere dopo la nascita di Hollie.<br>'''Jesse''': Signor White...<br>'''Walt''': Di sicuro prima dell'operazione. Sì, prima. Oh, cazzo. Quel maledetto secondo cellulare! Mi chiedo come sia stato possibile. Ah, forse era quello il momento giusto: la notte in cui è morta Jane. Io ero...ero a casa e ci occorrevano dei pannolini e ho detto "vado io", ma ovviamente era uanuna scusa. È stata la sera...la sera che ti ho portato i soldi, ti ricordi?<br>'''Jesse''': Sì, me lo ricordo.<br>'''Walt''': E poi mi sono fermato in un bar. Era strano, non lo faccio mai. Andare in un bar da solo. Così sono entrato, mi sono seduto e...Non te l'ho mai detto.<br>'''Jesse''': Che eri andato in un bar?<br>'''Walt''': Io...mi sono seduto e quell'uomo, uno sconosciuto, si mette a conversare con me. Era un perfetto sconosciuto, ma invece viene fuori che è il padre di Jane, Donald Margolis.<br>'''Jesse''': Di che cosa stai parlando?<br>'''Walt''': Ah, certo, allora non lo sapevo. Non era altro che un tizio in un bar. Io l'ho capito soltanto dopo l'incidente, quando è finito su tutti i giornali.<br>'''Jesse''': Il padre di Jane?<br>'''Walt''': Ma tu pensa alle probabilità. Una volta ho provato a calcolarle: erano astronomiche! Pensa alle probabilità! Io che entro, mi siedo, quella notte, in quel bar, proprio vicino a quell'uomo!<br>'''Jesse''': Di che avete parlato?<br>'''Walt''': Ehm...dell'acqua su Marte...della famiglia...<br>'''Jesse''': In che senso della famiglia?<br>'''Walt''': Gli ho detto che avevo una figlia e lui mi ha detto che ne aveva una anche lui. E ha detto che non bisogna mai abbandonare la famiglia. E io non l'ho fatto. Ho seguito il suo consiglio. D'altronde l'universo è casuale. Non è inevitabile. È puro caos. Particelle subatomiche in una collisione continua e senza scopo. È questo che ci insegna la scienza. Ma che ci dice questo? Che cosa ci dice quando la stessa notte in cui la figlia di quell'uomo muore, proprio io sto bevendo un bicchiere con lui, mh? Come può essere casuale?
 
*Ero a casa a guardare la tv. Mi pare un documentario sull'habitat degli elefanti. Skyler e Hollie erano in un altra stanza, le sentivo dal baby monitor, lei cantava una ninna nanna. Oh, se solo fossi vissuto fino a quel momento...Non un secondo di più...sarebbe stato perfetto...