Dino Zoff: differenze tra le versioni

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*{{NDR|«Il tiro di Magath»}} Dissero che avevo preso gol da 30 metri; ma era un tiro quasi dal limite dell'area. Adesso li chiamano eurogol; allora scrissero che ero cieco.
*{{NDR|«Gli arbitri vi aiutavano?»}} Ma no. Non era facile giocare nella Juve: la squadra più odiata d'Italia. Firenze era una bolgia. A San Siro potevo resistere solo io: mi tiravano di tutto. Ogni volta rientravamo a Torino con i vetri del pullman rotti.
*{{NDR|«Oggi la Juve fa bene a rivendicare i [[Controversia sul numero di campionati italiani vinti dalla Juventus Football Club|due scudetti revocati]]?»}} Così mi fa andare in crisi... {{NDR|«Dino Zoff non va mai in crisi.»}} Le risponderò, allora. No, non fa bene. Ci sono delle regole. Ci sono delle sentenze. Al processo ci fu un'autoaccusa della Juve. E Moggi è stato condannato dalla giustizia sportiva.
*{{NDR|«Nella sua autobiografia ''Dura solo un attimo la gloria'', lei scrive parole dure: "Ho fallito la mia missione", "non ho lasciato il segno". Perché?»}} Ho sempre creduto nei valori dello sport, inteso come miglioramento dell'uomo. Oggi il calcio è uno spettacolo. Il nostro mondo ha sempre avuto una dose di furbizia; ma oggi il livello di furbizia arriva alla disonestà. Fregare l'arbitro con una sceneggiata, irridere l'avversario... oggi non potrei giocare 330 partite di fila. Se uno dopo un gol mi avesse fatto i balletti, alla prima uscita l'avrei sderenato. E sarei stato espulso.
*{{NDR|«In questi anni ha visto l'Italia migliorare o peggiorare?»}} L'ho vista esagerare. Parlare troppo. Perdere sostanza, concretezza.