Morgan (cantante): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
wikilink
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 10:
*Oggi scrivere musica è una partita a scacchi contro la macchina, in cui il computer non teme di essere schiacciato, mentre l'uomo sì. Il numero di possibilità è soverchiante e le varianti sono molto più sorprendenti e aleatorie. Mixare un pezzo significa ridurre le possibilità combinatorie infinite che una macchina ti concede, usando la forza bruta, l'intuito, il gusto, il giramento di coglioni, la stanchezza o chissà cos'altro. La cosa bella di questa partita è che adesso la musica è molto distonica, più sovrapposta ad altra musica. Anche mentre ti sto parlando, sento un drone del frigorifero, un computer con voci bassissime in sottofondo, il tuo respiro.<ref>Dall'intervista di Emilio Cozzi, ''[http://zero.eu/persone/intervista-morgan Morgan]'', ''Zero.eu'', 21 ottobre 2015.</ref>
*Chiunque si senta un genio prima o poi viene fuori dicendo che ciò che lui stesso fa è morto. [[Carmelo Bene]] dice che il teatro non esiste, che è un ricettacolo di morti. [[Sting]] ha detto che il rock è morto. [[David Bowie]] lo aveva rappresentato uccidendo la sua creatura Ziggy Stardust. Il [[musica pop|pop]] potrebbe essere un terreno molto fertile, vi si può buttare dentro la letteratura e anche la scienza. Non può essere solo divertimento o protesta. Ma spesso viene sprecata l'occasione di dire qualcosa con i testi. Si cerca solo il birignao poetico. Io ho ovviato ai problemi della lingua italiana, così spigolosa e dura, con la prosaicità e tenendo in massima considerazione il significato di ciò che canto.<ref> Dall'intervista di Gianni Santoro, ''[http://www.ondarock.it/interviste/bluvertigo.htm Bluvertigo - Morgan]'', ''Ondarock.it''</ref>
*{{NDR|Cosa puoi dirmi della componente estetica dei Bluvertigo?»}} Parlando di estetica mi vengono in mente più che altro immagini letterarie, e quindi direi che i Bluvertigo potrebbero stare al rock come [[Flaubert]] alla letteratura: lui aveva un'enorme raffinatezza di stile senza che ciò andasse a danno di una sostanziale crudezza di fondo, e poi era uno scrittore inserito nel mercato e perciò moderno, Arte radicata in un contesto.<ref>Dall'intervista di Federico Guglielmi tratta da ''Il Mucchio Selvaggio'' n. 319 del 16 settembre 1998; riportata in ''[https://www.google.it/amp/s/lultimathule.wordpress.com/2013/07/03/bluvertigo-morgan/amp/?client=safari Bluvertigo – Morgan]'', ''Lultimathule.wordpress.com'', 3 luglio 2013</ref>
*{{NDR|«Perché è dalla parte dei melomani?»}} Rispetto al pop, sono più colti e capaci di criticare. Il melodramma in passato fu dissacrante e rivoluzionario, oggi viene visto come la culla della conservazione ed è un errore. Molte volte i modernisti fanno pacchianate deformanti che non rispecchiano l'autenticità dell'opera. E i melomani fischiano, giustamente.<ref>Dall'intervista di Valerio Cappelli, ''[http://www.corriere.it/spettacoli/12_agosto_15/morgan-attacca-tv-ossessione-cappelli_aa468ec6-e6a9-11e1-aa6d-129c31caec0a.shtml Morgan attacca la tv «Un'ossessione, basta»]'', ''Corriere.it'', 15 agosto 2012</ref>
*{{NDR|Alla domanda di quale sia stato il libro più divertente che abbia letto}} Un libro di Douglas Hofstadter, ''Godel, Escher, Bach'', edito da Adelphi, che in realtà non sembrerebbe così divertente come io voglio venderlo; tuttavia è talmente creativo e bizzarro nella sua costruzione e anche nelle tesi che affronta e negli intendimenti, che ci si può molto divertire con questo spirito di grande libertà letterario-matematica, filosofica: una specie di grande zibaldone della nostra epoca.<ref name=inarte>Dall'intervista di Giulia Mozzato per il sito ''Tiscali'', riportata in ''[http://www.inartemorgan.it/page/116/ I consigli di lettura di Morgan]'', ''InArteMorgan.it''</ref>