Mary Wollstonecraft: differenze tra le versioni

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*Quanto è volgare l'insulto di chi ci raccomanda di diventare solo dei graziosi animaletti domestici!
* Se si fortificasse la mente delle donne ampliandola, verrebbe meno la cieca obbedienza; ma poiché la cieca obbedienza serve al [[potere]], i tiranni e i sensualisti sono nel giusto quando si sforzano di tenere le donne nelle tenebre, perché i primi le vogliono schiave e i secondi le vogliono giocattoli. I sensualisti sono più pericolosi dei tiranni, e le donne sono ingannate dai loro amanti, come i principi dai ministri, giacché si illudono di regnare su di loro.
*Le donne si trovano dovunque a vivere in questa deplorevole condizione: per difendere la loro innocenza, eufemismo per ignoranza, le si tiene ben lontane dalla verità e si impone loro un carattere artificioso, prima ancora che le loro facoltà intellettive si siano fortificate. Fin dall’infanzia si insegna loro che la bellezza è lo scettro della donna e la mente quindi si modella sul corpo e si aggira nella sua gabbia dorata, contenta di adorarne la prigione. Gli uomini possono scegliere attività e occupazioni diverse che li tengono impegnati e concorrono inoltre a dare un carattere alla mente in formazione. Le donne invece costrette come sono di occuparsi di una cosa sola e a concentrarsi costantemente sulla parte più insignificante di se stesse, raramente riescono a guardare al di là di un successo di un’ora. Ma se il loro intelletto si emancipasse dalla schiavitù a cui le hanno ridotte l’orgoglio e la sensualità degli uomini, insieme al loro miope desiderio di potere immediato, simile a quello di dominio da parte dei tiranni, allora ci dovremmo sorprendere delle loro debolezze. {{NDR|Mary Wollstonecraft, A Vindication of the Rights of Woman (1792), pubblicato a cura di Eileen Hunt Botting. Yale University Press, 2014, p.70-1; traduzione di F. Ruggeri in I diritti delle donne, Roma, Editori Riuniti, 1977}}
 
==Bibliografia==
*Mary Wollstonecraft, ''Tempo di rivoluzioni, sui diritti degli uomini e delle donne'', traduzione di Claudia Baldoli e Giannarosa Vivian, edizioni Spartaco 2004.