Doppiaggio: differenze tra le versioni

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*Noi alla fine dobbiamo sempre comunicare un'emozione, e per farlo dobbiamo prima capire qual è. Molto spesso ci sono anche doppiatori ai quali sfugge questa cosa. ([[Massimiliano Alto]])
*Noi doppiatori lavoriamo al buio, siamo abituati a vedere i nostri nomi sui maxischermi al cinema ma difficilmente veniamo riconosciuti per strada, sembra quasi che tu non esisti... il tuo vicino al cinema si emoziona con la tua voce ma non sa che gli stai seduto accanto. ([[Fabio Boccanera]])
*Non mi piace essere al centro dell'attenzione ma ho sempre amato recitare. Il doppiaggio quindi era perfetto anche per questo aspetto, potevo essere un'attrice a tutto tondo senza dover rendere conto a nessuno di null'altro se non di quello che sapevo fare. ([[Valentina Favazza]])
*Per noi il doppiaggio è un costo in più, non indifferente, se si scelgono attori di qualità. A noi piacerebbe, per gusto e per economia, proiettare film sottotitolati. ([[Giampaolo Letta]])
*Posso dire che per imparare il mestiere del doppiaggio si deve andare lì in sala, ai turni, essere presenti e seguire, cercare di carpire i segreti dai più bravi. ([[Romano Malaspina]])
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*Sembra facile, in realtà è un lavoro che richiede tanta tecnica, e poi ancora, se uno ha pazienza, tanta passione e tanto cuore. E tanta cultura, anche, secondo me, che oggi manca. ([[Massimiliano Alto]])
*{{NDR|Sui nuovi doppiaggi di opere storiche}} Sono assolutamente contrario, anche perché così si manca di rispetto al lavoro fatto da altri colleghi in precedenza. Adoro i doppiaggi di una volta, quelli anni 1950/60, perché erano molto più curati, anche dal punto di vista grammaticale e del lessico. Oggi inorridisco quando sento "un attimino", "mi va alla grande"... una volta non si parlava così! ([[Romano Malaspina]])
*Un attore usa il fisico e le espressioni del volto per esprimere un particolare stato d’animo o un'emozione, noi dobbiamo basarci solo sulla voce. Spesso gesticolare aiuta a calarci meglio nel personaggio. ([[Valentina Favazza]])
*Un doppiatore deve assolutamente essere un bravo attore, perché un doppiatore che sa usare alla perfezione la tecnica [...] ma non sa recitare non ha futuro. Forse, il limite del doppiatore di fronte alla macchina da presa è il non sapersi muovere; noi dobbiamo trasmettere qualsiasi tipo di emozione solamente con la voce, cercando di non agitarci più di tanto con la gestualità, poiché anche ogni rumore diverso dalla voce viene captato dal microfono, ma sulla cosa si può lavorare e ci sono tantissimi doppiatori che di fronte alla macchina da presa sono riusciti a trasmettere anche l’espressività. ([[Elena Perino]])