C. S. Lewis: differenze tra le versioni

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*Ogni giorno camminiamo sul filo del rasoio fra queste due incredibili possibilità. È evidente, dunque, che la nostra perenne nostalgia, il desiderio di unirci a quella parte dell'universo dalla quale ora ci sentiamo separati, di trovarci finalmente all'interno di quella porta che abbiamo sempre potuto vedere solo dall'esterno, non è semplicemente una fantasia nevrotica, ma al contrario è il più sincero sintomo della nostra vera condizione. E venire finalmente ammessi all'interno significherebbe gloria e onore per noi, al di là di ogni nostro merito, e significherebbe nello stesso tempo il rimarginarsi di quella vecchia ferita. (citato in Paolo Gulisano, ''C.S. Lewis. Tra fantasy e vangelo'', Ancora, Milano 2005, p. 181)
*Ora so, Signore, perché tu non dai risposte. Tu stesso sei la risposta. Davanti al tuo volto ogni domanda muore sulle labbra. Quale altra risposta sarebbe soddisfacente? Parole, soltanto parole; da far scendere in campo contro altre parole. (da Clive Staples Lewis, ''A viso scoperto'', Milano 1983, prefazione di Maurizio Cucchi, traduzione di Maria Elena Ruggerini, p. 193)
*Mai aver paura. Vi sono solo due specie di individui, in fondo: coloro che dicono a Dio "VoglioSia esserefatta fattola tuotua volontà", e coloro a cui Dio dice "VuoiSia fatta esserela fattotua tuovolontà"; tutti quelli che si trovano all'[[Inferno]] scelgono quest'ultima. Senza questa libera scelta non potrebbe esservi Inferno. Nessuna anima che seriamente e costantemente desideri la [[gioia]] potrà mai perderla. (da ''Il grande divorzio'', p. 81)
*Nell'[[introspezione]] si cerca di guardare «dentro se stessi» e di vedere che cosa succede. Ma quasi tutto quello che accadeva un istante prima viene bloccato nel momento stesso in cui ci voltiamo a osservarlo. Sfortunatamente, questo non vuol dire che l'introspezione non trovi nulla. Al contrario, trova esattamente quello che la sospensione di tutte le nostre normali attività si lascia dietro; e ciò che si lascia dietro sono principalmente immagini mentali e sensazioni fisiche. Il grande errore consiste nello scambiare questo semplice sedimento o traccia o sottoprodotto per le attività stesse. (da ''Sorpreso dalla gioia'', p. 159)