Doppiaggio: differenze tra le versioni

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*Il nostro è un mestiere artigianale, non c'è niente di scandaloso che si tramandi di padre in figlio, succede anche con i notai o le farmacie. Ed è un mestiere meritocratico come pochi: non conta esser bello o avere un fisico prestante. Conta solo la tua voce [...]. In generale il doppiaggio è un male necessario [...]. Il doppiaggio poi non si limita alla recitazione in italiano del dialogo, c'è l'adattamento che ha un ruolo molto importante. E dall'America sono fiscali, controllano tutto, vogliono sapere tutto. Il nostro è un lavoro molto accurato. ([[Simona Izzo]])
*In Italia non si riesce a vedere un film in lingua originale, perché i doppiatori qui sono una mafia. Non capisco perché abbiano tutto questo potere. Il doppiaggio esiste anche in Francia, ma non hanno lo stesso potere. Quando c'è uno sciopero della categoria il cinema non si ferma. Meglio comunque il doppiaggio piuttosto che il film non esca proprio. ([[Vincent Cassel]])
*La cosa che rende particolare ogni doppiatore, ogni attore è proprio il cuore, è proprio quel lato emotivo che ci si mette ogni volta nel lavoro: ben vengano le emozioni esterne. [...] Capita di fare scene che ricordano fatti di vita quotidiana e allora magari le scene vengono ancora meglio, si deve utilizzare l'emozione propria, assolutamente. ([[Veronica Puccio]])
*Mio padre mi ha sempre insegnato a fare tutto. Quando gli ho detto che volevo fare l'attore, mi ha detto di studiare doppiaggio, perché secondo lui era la scuola migliore. ([[Christian De Sica]])
*Noi alla fine dobbiamo sempre comunicare un'emozione, e per farlo dobbiamo prima capire qual è. Molto spesso ci sono anche doppiatori ai quali sfugge questa cosa. ([[Massimiliano Alto]])
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*Per noi il doppiaggio è un costo in più, non indifferente, se si scelgono attori di qualità. A noi piacerebbe, per gusto e per economia, proiettare film sottotitolati. ([[Giampaolo Letta]])
*Posso dire che per imparare il mestiere del doppiaggio si deve andare lì in sala, ai turni, essere presenti e seguire, cercare di carpire i segreti dai più bravi. ([[Romano Malaspina]])
*Se si vuole fare questo tipo di mestiere bisogna studiare. Non si può arrivare a vent'anni, venticinque anni, trent'anni e pretendere di entrare nel doppiaggio solo perché si ha una bella voce; dietro comunque c'è tutto uno studio, quindi il consiglio che do sempre io è quello di fare un corso di recitazione, un corso di dizione, che sono alla base di questo lavoro. ([[Veronica Puccio]])
*Sembra facile, in realtà è un lavoro che richiede tanta tecnica, e poi ancora, se uno ha pazienza, tanta passione e tanto cuore. E tanta cultura, anche, secondo me, che oggi manca. ([[Massimiliano Alto]])
*{{NDR|Sui nuovi doppiaggi di opere storiche}} Sono assolutamente contrario, anche perché così si manca di rispetto al lavoro fatto da altri colleghi in precedenza. Adoro i doppiaggi di una volta, quelli anni 1950/60, perché erano molto più curati, anche dal punto di vista grammaticale e del lessico. Oggi inorridisco quando sento "un attimino", "mi va alla grande"... una volta non si parlava così! ([[Romano Malaspina]])