Michele Ainis: differenze tra le versioni

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*[...] succede con ogni maxiemendamento. Perché il suo primo effetto è di trasformare il [[Parlamento]] in organo consultivo del [[governo]]:[...] una rosa che ha per spina la fiducia. Sequestrando la [[libertà]] dei parlamentari, messi davanti a un prendere (la [[legge]]) o lasciare (la poltrona). Sommando su di sé il potere esecutivo e quello legislativo, specie se il testo contiene 9 deleghe al governo, come accade per la Buona [[Scuola]]. E sfidando infine il [[paradosso]], [...] un autoemendamento, [...] quando interviene su un progetto confezionato dallo stesso Consiglio dei ministri. Mentre emenda, il governo fa ammenda. Ma l’ammenda non corregge i [[difetto|difetti]] originari: viceversa li moltiplica, giacché converte l’atto normativo in arzigogolo, che poi ciascuno interpreterà come gli pare, come gli fa più comodo. [...] Sarà per questo che l’[[Italia]] è fanalino di coda nella classifica che misura la qualità della legislazione, 63 gradini in giù rispetto alla [[Germania]]. Sarà per questo che l’indice Doing Business 2015 ci situa al 56° posto, dietro a tutte le principali economie. [...] Il maxiemendamento è un [[lager|campo di concentramento]].<ref>Da ''[http://www.corriere.it/editoriali/15_giugno_26/riforma-scuola-legge-25-mila-parole-6ef777b8-1bc1-11e5-a24d-298f280523ad.shtml Riforma della scuola. Una legge, 25 mila parole]'', ''Corriere.it'', 26 giugno 2015.</ref>
 
==''La Curacura''==
* Tutte le università italiane sono uguali davanti alla legge, ma non tutte offrono lo stesso livello d'insegnamento [...] nei concorsi pubblici, si fa finta che ogni laureato abbia la stessa preparazione. Che fare, allora? In primo luogo, via il valore legale della laurea. Soluzione non particolarmente originale (ne parlava già, mezzo secolo addietro, [[Luigi Einaudi]]), ma rivoluzionaria nei suei effetti potenziali. Perché porrebbe le università in competizione fra loro [..] e perché non c'è efficienza senza concorrenza [..] In secondo luogo, via il valore legale della laurea. Mai più cattedre a vita, mai più lo stipendio a fine mese per chi non se lo suda. (pp. 104-105)
* [L]e società moderne sono complesse e complicate, non vi si può trapiantare una regola escogitare nella notte dei tempi per piccole comunità rurali. Stabilire come nella antica Grecia che ogni carica duri un anno al massimo, e che nessuno possa ricoprirla due volte nella vita, sarebbe certamente troppo. Ma si può prendere a modello la regola vigente nella più grande democrazia di questo mondo per il suo comandante in capo: due mandati e basta. Fu introdotta nel 1951, attraverso il [[wikisource:it:Costituzione_degli_Stati_Uniti_d'America#XXII_EMENDAMENTO|XXII emendamento alla Costituzione americana]]; non a caso, dopo i quattro mandati consecutivi ricoperti da un presidente che pure si chiamava [[Franklin Delano Roosevelt|Roosevelt]]. Se questa regola vale per [[Barack Obama|Obama]], può ben valere per un consigliere comunale, per un ministro, per un deputato. (p. 145)