Charles Darwin: differenze tra le versioni

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*Colui che comprende il [[babbuino]] farebbe di più per la Metafisica di quello che fa [[John Locke|Locke]].<ref>Citato in Pietro Li Causi, ''Animali e uomini nel pensiero greco antico'', in ''L'anima degli animali'', Einaudi, Torino, 2015, p. XVIII. ISBN 978-88-06-21101-1</ref>
*Fin dalla prima giovinezza ho concepito un vivo desiderio di capire o di spiegare tutto ciò che osservavo, cioè di raggruppare tutti i fatti sotto leggi generali.<ref>Da ''Autobiografia (1809-1882)'', a cura di Nora Barlow, traduzione di Luciana Fratini, Einaudi, Torino, 2006, p. 123.</ref>
*I lavoratori più forti che io abbia visto, i [[minatore|minatori]], del Cile, non vivono che di verdure e di leguminose.<ref>Da una [https://books.google.it/books?id=imYRA7EFfkMC&pg=PA428 lettera] del 1880; citato in [[Charles Webster Leadbeater|Charles W. Leadbeater]], ''[http://www.famigliafideus.com/wp-content/uploads/2016/05/VEGETARIANISMO-E-OCCULTISMO.pdf Vegetarismo ed occultismo]'', Associazione Culturale Aquarius, Palermo, 1982, p. 17.</ref>
*L'incredulità si insinuò nel mio spirito, e finì per diventare totale. Il suo sviluppo fu tanto lento che non ne soffersi, e da allora non ho mai più avuto un dubbio sull'esattezza della mia conclusione. In realtà non posso capire perché ci dovremmo augurare che le promesse del [[cristianesimo]] si avverino: perché in tal caso, secondo le parole del Vangelo, gli uomini senza fede, come mio padre, mio fratello, e quasi tutti i miei amici più cari sarebbero puniti per l'eternità. E questa è un'odiosa dottrina.<ref>Citato in [[Piergiorgio Odifreddi]], ''In principio era Darwin, la vita, il pensiero, il dibattito sull'evoluzionismo'', mondolibri s.p.a.</ref>
*Ma potrei dire che l'impossibilità di concepire che quest'universo grandioso e meraviglioso, con i nostri sé coscienti, sia scaturito dal caso, a me pare l'argomento principe a favore dell'[[esistenza di Dio]]; ma sebbene questo sia un argomento di valore effettivo, io non sono mai stato in grado di decidermi. Sono consapevole che se si ammette una causa prima, la mente brama ancora di sapere da dove questa è venuta, come si è generata.<ref>''But I may say that the impossibility of conceiving that this grand and wondrous universe, with our conscious selves, arose through chance, seems to me the chief argument for the existence of God; but whether this is an argument of real value, I have never been able to decide. I am aware that if we admit a first cause, the mind still craves to know whence it came, and how it arose.'' (da una lettera a N.D. Doedes, 2 aprile 1873).</ref>