Arthur Schopenhauer: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 112:
*[...] la completa diversità, assunta a dispetto di ogni evidenza, tra l'uomo e l'animale [...] fu enunciata nel modo più risoluto e stridente da [[Cartesio]], come necessaria conseguenza dei suoi errori.<ref>Citato in Ditadi 1994, p. 786.</ref>
*Per contro, la mia motivazione trova in suo favore l'autorità del più grande moralista di tutta l'epoca moderna: poiché questo è senza alcun dubbio [[Jean-Jacques Rousseau]], il profondo conoscitore del cuore umano, che attinse la sua sapienza non dai libri, ma dalla vita e destinò la sua dottrina non alla cattedra, bensì all'umanità, nemico com'era dei pregiudizi, alunno della natura che a lui solo conferì il dono di predicare la morale senza diventare noioso, perché colpiva la verità e toccava i cuori. (II, § 19, 8; 1981, p. 254)
*Questa teoria, che ogni molteplicità sia soltanto apparente, che in tutti gli individui di questo mondo, per quanto si presentino in numero infinito l'uno dopo l'altro e l'uno accanto all'altro, si manifesti un essere solo e il medesimo, presente e identico in tutti e veramente esistente, questa teoria [...] verrebbe voglia di dire che c'è sempre stata. Difatti essa è la dottrina principale e fondamentale dei sacri ''[[Veda]]'', il libro più antico del mondo, del quale possediamo la parte dogmatica o, meglio, la dottrina esoterica nelle ''[[Upanishad]]''. Là troviamo, si può dire a ogni pagina, questa grande dottrina che instancabilmente viene ripetuta in forme infinite e commentata con svariate immagini e similitudini. Non c'è da dubitare che abbia costituito il fondamento della sapienza di [[Pitagora]] [...]. Tutti sanno che in essa soltanto era contenuta quasi tutta la filosofia della scuola eleatica. In seguito ne furono pervasi i neoplatonici [...]. Nel secolo IX la vediamo comparire all'improvviso in Europa per merito di [[Giovanni Scoto Eriugena|Scoto Eriugena]] il quale, preso dall'entusiasmo, si affanna a rivestirla delle forme e delle espressioni della religione cristiana. La ritroviamo tra i maomettani quale entusiastico misticismo dei [[Sufi]]. In Occidente però [[Giordano Bruno]] dovette pagare con la morte ignominiosa e crudele il fatto di non aver saputo resistere all'impulso di esprimere quella verità. Tuttavia vediamo anche i mistici cristiani invilupparcisi, loro malgrado, quando e dove compaiono. Il nome di [[Baruch Spinoza|Spinoza]] è identico con essa. (II, § 22; 1981, pp. 277-278)
 
==''Il mondo come volontà e rappresentazione''==
Line 313 ⟶ 314:
*Arthur Schopenhauer, ''Aforismi sulla saggezza del vivere'', traduzione di Maria Teresa Giannelli, Mondadori, Milano, 1994.
*Arthur Schopenhauer, ''[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/s/schopenhauer/aforismi_sulla_saggezza_nella_vita/pdf/aforis_p.pdf Aforismi sulla saggezza nella vita]'', traduzione di Oscar Chilesotti, Fratelli Dumolard, Milano, 1885.
*Arthur Schopenhauer, ''Il fondamento della morale'', traduzione di Ervino Pocar, Laterza, Roma-Bari, 1981.
*Arthur Schopenhauer, ''[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/s/schopenhauer/il_mondo_come_volonta_e_rappresentazione_1/pdf/schopenhauer_il_mondo_come_volonta_e_rappresentazione_1.pdf Il mondo come volontà e rappresentazione]'', traduzione di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo, Editori Laterza, Roma, Bari, 1991. ISBN 8842020796
*Arthur Schopenhauer, ''Il mondo come volontà e rappresentazione'', traduzione di A. Vigliani, Mursia, Milano, 1982.