Pasquale Villari: differenze tra le versioni

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'''Pasquale Villari''' (1827 – 1917), storico e politico italiano.
 
==Citazioni di Pasquale Villari==
*L'[[uomo]] è nato a vivere per gli altri, e solo in ciò può ritrovare la sua felicità; che esso è fatto dalla natura in maniera che tutto quello che, nella sua vita intellettuale e morale, non riesce a santificar col [[dovere]], resta profanato e decade. (da<ref>Da ''Saggi critici di storia, letteratura, arte, filosofia'') .</ref>
*Una nazione civile è quella che ha scuole le quali mentre istruiscono, fortificano la intelligenza individuale, moltiplicano l'intelligenza nazionale, formano il carattere, danno la disciplina morale e civile, migliorano tutto l'uomo. (da ''La pace e la guerra'')
*{{NDR|[[Pietro Siciliani]]}} Lo conobbi appena venne in Toscana, or son molti anni, e lo ebbi assiduo alle mie lezioni di storia nella Università di Pisa. E fin d'allora dovetti riconoscere in lui un amore ardentissimo allo studio. [...] La sua mira costante, il suo pensiero dominante fu di trovare un sistema filosofico, che conciliasse le opposte tendenze della speculazione nel nostro secolo.<ref>Da Aa. Vv., ''Pro Siciliani, a spese del Risveglio Educativo'', 1888, p. 16.</ref>
 
*Una nazione civile è quella che ha [[scuola|scuole]] le quali mentre istruiscono, fortificano la intelligenza individuale, moltiplicano l'intelligenza nazionale, formano il carattere, danno la disciplina morale e civile, migliorano tutto l'uomo. (da<ref>Da ''La pace e la guerra'').</ref>
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia''===
Nel principio di questo secolo, si pubblicava a Roma la ''Visione'' d'un frate Alberico, monaco di Montecassino, e subito si vide accapigliarsi l'irrequieta moltitudine dei comentatori. Da un lato si voleva, in quella strana leggenda, trovar la prima idea del poema sacro; e dall'altro, si gridava allo scandalo contro chi poteva veder somiglianza tra le divine immagini del poeta, e i sogni puerili d'un frate ignorante. Ma questa battaglia cessò presto, e non si seppe mai chi aveva ottenuto la vittoria. Gli avversari sembravano stanchi d'aver tirato dei colpi in aria, senza risultato; il pubblico non capiva, perché uno scritto così povero sollevasse tanto rumore; e per un pezzo non s'è udito più ragionar di frate Alberico.
 
===''L'insegnamento della storia''===
Signori,<br>
Quest'anno tocca a me l'onore di rivolgervi la parola, nel giorno in cui si riaprono i nostri corsi accademici. Vengo ad esporvi poche e semplici osservazioni, intorno all'insegnamento della Storia nelle Scuole Superiori. Ed ho scelto questo argomento, perché, senza uscire dai miei studi, esso m'offre l'occasione di parlarvi ancora del nuovo indirizzo che ha preso la Sezione di lettere e filosofia del nostro Istituto, dopo le riforme che vi furono introdotte dal Governo, nel passato anno.<br>
A tutti è noto come, sin dal principio di questo secolo, gli studi storici hanno preso uno sviluppo sempre maggiore. Ogni giorno vediamo sorgere nuovi scrittori, vengono alla luce libri importanti sulla storia antica e moderna; le pubblicazioni di documenti, fatte per opera dei privati o dei Governi, sono andate esse pure crescendo di numero e d'importanza.
 
==''Lettere meridionali''==
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===[[Explicit]]===
Dopo l'unità e la libertà d'Italia non avete più scampo; o voi riuscite a render noi civili, o noi riusciremo a render barbari voi, E noi uomini del Mezzogiorno abbiamo il diritto di dire a quelli dell'Italia superiore e centrale: La vostra e la nostra indifferenza sarebbero del pari immorali e colpevoli. Ora non mi resta che chiederti scusa delle troppe parole, e ringraziarti. Addio Roma, 20 marzo 1875.
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia''===
Nel principio di questo secolo, si pubblicava a Roma la ''Visione'' d'un frate Alberico, monaco di Montecassino, e subito si vide accapigliarsi l'irrequieta moltitudine dei comentatori. Da un lato si voleva, in quella strana leggenda, trovar la prima idea del poema sacro; e dall'altro, si gridava allo scandalo contro chi poteva veder somiglianza tra le divine immagini del poeta, e i sogni puerili d'un frate ignorante. Ma questa battaglia cessò presto, e non si seppe mai chi aveva ottenuto la vittoria. Gli avversari sembravano stanchi d'aver tirato dei colpi in aria, senza risultato; il pubblico non capiva, perché uno scritto così povero sollevasse tanto rumore; e per un pezzo non s'è udito più ragionar di frate Alberico.
 
===''L'insegnamento della storia''===
Signori,<br>
Quest'anno tocca a me l'onore di rivolgervi la parola, nel giorno in cui si riaprono i nostri corsi accademici. Vengo ad esporvi poche e semplici osservazioni, intorno all'insegnamento della Storia nelle Scuole Superiori. Ed ho scelto questo argomento, perché, senza uscire dai miei studi, esso m'offre l'occasione di parlarvi ancora del nuovo indirizzo che ha preso la Sezione di lettere e filosofia del nostro Istituto, dopo le riforme che vi furono introdotte dal Governo, nel passato anno.<br>
A tutti è noto come, sin dal principio di questo secolo, gli studi storici hanno preso uno sviluppo sempre maggiore. Ogni giorno vediamo sorgere nuovi scrittori, vengono alla luce libri importanti sulla storia antica e moderna; le pubblicazioni di documenti, fatte per opera dei privati o dei Governi, sono andate esse pure crescendo di numero e d'importanza.
 
==Note==
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==Altri progetti==
{{interprogetto|w|commons=Category:Pasquale Villari}}
 
[[Categoria:Storici italiani|Villari]]