Diego Velázquez: differenze tra le versioni

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*Velázquez, in particolare una testa da lui dipinta (dato che egli è soprattutto un ritrattista), è immediatamente accessibile anche allo spettatore meno versato nei segreti del mestiere: lo spettatore ammira in lui, senza aver bisogno di riflettere, la verità, la vita e ciò che gli appare come un effetto semplice e sorprendente. Eppure l'iniziato, che conosce le difficoltà dell'arte pittorica, gode della tecnica meravigliosa, delle sottigliezze e delle raffinatezze che permettono ad un artista (colmato di doni da tutte le fate di questo mondo) di realizzare una creazione così simile, o meglio, così equivalente all'opera della natura. ([[Paul Jamot]])
 
*Egli sapeva dipingere l'essenza della dignità di un essere umano, anche quando quell'essere era fisicamente o mentalmente anormale: lo testimoniano i suoi straordinari dipinti di nani e buffoni. Aveva la capacità dell'osservazione psicologica propria dell'introverso; se fosse vissuto oggi, invece di un pittore sarebbe forse stato uno psichiatra. ([[Joan Evans (storicostorica dell'arte)|Joan Evans]])
 
*Pittura austera, pittura di Castiglia, pittura della concentrazione, pittura pregna di luce interiore, dove lo spazio esiste per lo spazio, come l'arte esiste per l'arte. Velázquez è l'indice della bilancia della Spagna nel momento in cui la bilancia saliva più in alto e nei suoi piatti stava l'oro del Secolo d'oro. È l'equazione plastica reale e aurifera perfetta. ([[Ramón Gómez de la Serna]])